Ora riposa in pace, nelle grotte vaticane, dove vennero deposti, prima Giovanni XXIII e poi San Giovanni Paolo II. Adesso, Benedetto XVI ha tolto l’imbarazzo dei due Pontefici, a distanza di cinquanta metri,l’uno dall’altro. Lo hanno seppellito ancora con il geniale titolo di “Papa emerito”, senza tenere presente che un prete, secondo il diritto canonico, rimane prete per tutta la vita, anche se viene ridotto allo stato laicale, persino se commette crimini. Dunque, figuriamoci se questa regola non vale per un Papa, scelto dallo Spirito Santo. Ma, ormai, va anche archiviato il titolo di “ emerito”., che la folla immensa di piazza San Pietro ha tramutato in “ Santo subito”, come accadde al funerale di Giovanni Paolo II.
Fino all’ultimo momento, in Vaticano non sapevano come vestirlo, trattandosi di un Papa pensionato, per sua scelta, ma al quale non sono mancate amarezze, durante il suo esilio. La più eclatante, la racconta il suo fedelissimo segretario, monsignor Georg Ganswein, che dice testualmente :”la decisione di papa Francesco di abolire la messa in latino, per Benedetto XVI fu un colpo al cuore”.
Un altro clamoroso sgarbo fatto a Benedetto XVI, avvenne, quando fece delle puntualizzazioni teologiche ad un discorso di Papa Francesco. Per strana coincidenza, la villa pontificia di Castelgandolfo, fu aperta al pubblico e l’anziano Papa “emerito” fu costretto a fare le sue vacanze estive, nella sua abitazione, nelle mura vaticane. Eppure, Benedetto XVI amava la residenza di Castelgandolfo, dove studiava, immerso nella splendida natura circostante. Dunque, quello fu un garbato “sfratto” dalla villa pontificia.
Durante il suo funerale, gli uffici vaticani non hanno chiuso, mentre il governo italiano dava ordine di esporre il tricolore mezz’asta. Non solo, ma la Sala Stampa del Vaticano ha affermato che tutti quei capi di governi stranieri reali e rappresentati di altre religioni erano tutti al funerale di Ratzinger “a titolo personale” quasi che si trattasse solo di un autorevole prelato, del quale, soltanto questa mattina, molti personaggi vaticani tessevano ipocritamente le grandi doti dello. Adesso, l’illustre teologo bavarese ha concluso la sua vita di preghiere, ma la Chiesa cattolica tedesca, che lo adorava, ha “la memoria lunga “
Franco Bucarelli