Serata gremitissima quella promossa il 5 dicembre da Volt Italia nel capoluogo lombardo. L’incontro ha visto la partecipazione di un’attenta platea costituita da un pubblico di tutte le età, attratto da un tema di scottante attualità: migliorare l’Unione Europea alla luce della Dichiarazione di Amsterdam che, di fatto, costituisce il programma di Volt per il Parlamento Europeo 2019-2024. Tornare a credere nella politica è stato il fil rouge che ha connotato l’intera serata, animata da tre interventi illuminanti sul ruolo, le finalità, i programmi che l’Unione Europea deve avere ben chiari per creare un’unione politica forte e sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale.
Paola Testori Coggi, già direttore Generale del Direttorato alla Sanità e ai Consumatori in Commissione Europea ha sottolineato quanto sia importante comunicare in maniera corretta i valori che l’Unione Europea custodisce e che si sono purtroppo appannati nel tempo. Va quindi promossa un’integrazione efficace e proficua tra le istituzioni europee che spesso i cittadini dei singoli paesi membri percepiscono come “ostili” e i governi locali. Per questo è importante veicolare un concetto di Nuova Europa e promuovere un “sentire” comune europeo. Paola Testori ha enunciato i tanti risultati positivi che l’UE ha portato ai singoli stati. Con qualche ombra: l’immigrazione, per esempio, è stata un punto debole della politica europea, proprio a causa delle logiche intergovernative che minano le relazioni tra istituzioni europee e paesi membri.
Secondo Bruno Marasà, Direttore dell’ufficio di Milano del Parlamento Europeo, l’Europa è un’istituzione complessa. Spesso i cittadini degli stati dell’Unione attribuiscono a Bruxelles ogni tipo di decisione, ignorando che non viene mai adottata alcuna iniziativa che non sia stata prima decisa e condivisa dal Parlamento europeo di concerto con i Governi nazionali. Ancora una volta si tratta di una comunicazione fuorviante (o mancata) da parte sia delle istituzioni europee che dei singoli paesi. Ma il cittadino può e deve fare di più. Perché, come ha sottolineato Marasà, fuori dall’Unione europea non può esserci futuro né crescita. Ma bisogna conoscere e sapere, prima di decidere.
E’ stata poi la volta di Paolo Micheli, Sindaco di Segrate, città alle porte di Milano, con una forte vocazione europea che le deriva in parte dall’essere prossima all’Aeroporto di Linate, in parte dal ceto dei suoi cittadini, per lo più professionisti appartenenti alla media e alta borghesia. Che però condividono il territorio con la vicina Novegro, abitata prevalentemente da fasce meno abbienti di popolazione. L’Europa di domani (e Volt con lei) dovrà farsi carico di accorciare la forbice tra queste due condizioni. Coinvolgendo tutti i cittadini in un progetto di crescita comune che preveda inclusione e partecipazione. E quindi parlando un linguaggio non elitario ma chiaro, trasparente, alla portata di tutti. E, soprattutto, efficace.
La serata si è conclusa con gli interventi dei responsabili di Volt Italia che hanno sottolineato i punti forti del loro programma. Ora l’impegno è divulgarli ai cittadini attraverso un sistema di comunicazione interattiva che preveda l’ascolto, sul territorio, delle loro reali esigenze.
Volt è un movimento politico progressista e paneuropeo che in appena due anni è passato da 1 a 15.000 volontari attivi in 30 paesi europei. In Italia è attivo in oltre 35 città sparse per tutto il territorio nazionale. A Milano conta oltre 200 volontari attivi.