Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail tra gennaio e dicembre 2021 sono state 555.236 (+0,2% rispetto allo stesso periodo del 2020), 1.221 delle quali con esito mortale (-3,9%).
In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 55.288 (+22,8%).
Lo fa sapere l’Istituto pubblicando gli open data e rimarcando che i dati sono ancora fortemente influenzati dall’emergenza Covid.
“Allarmano i dati dell’Inail sulle denunce di infortunio mortale sul lavoro presentate nel 2021, pari a 1.221. Numeri inaccettabili che impongono misure urgenti per arrestare la drammatica strage in corso. Come UGL, ribadiamo l’importanza di creare una banca dati unica per coordinare e rafforzare il monitoraggio e, al tempo stesso, lo stanziamento di maggiori risorse per implementare i controlli e la formazione sulla sicurezza. In tal senso, è positivo l’annuncio del Ministro Orlando riguardante l’entrata in servizio di mille ispettori entro il prossimo mese e l’adozione di norme con sanzioni più incisive e tempestive. Chiediamo, pertanto, la convocazione di un tavolo fra Governo e sindacati per discutere di un Piano nazionale per la prevenzione e il contrasto degli infortuni sul lavoro. Non è tollerabile che si continui a morire nei luoghi di lavoro con una simile e agghiacciante facilità. La manifestazione dell’UGL ‘Lavorare per vivere’ ha l’obiettivo di sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sul tragico fenomeno delle cosiddette ‘morti bianche’ e ribadire ancora una volta basta morti sul lavoro.” Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito ai dati dell’Inail relativi agli infortuni mortali sul lavoro nel 2021.