Le riforme finalizzate a raggiugere i traguardi posti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, “senza interventi” su una serie di “aspetti cruciali”, in particolare l’adeguamento del numero , ora “carente”, dei magistrati “faranno la fine della polvere al vento”.
Lo ha sottolineato nel discorso inaugurale dell’anno giudiziario il presidente della Corte d’Appello di Milano Giuseppe Ondei.
Per l’alto magistrato tali riforme “non saranno certamente decisive per la soluzione dei problemi che affliggono la giustizia perché non è dal solo cambiamento di rito che scaturisce l’efficienza del sistema”.
A dipingere un quadro della situazione nel distretto giudiziario di Milano è stata la procuratrice generale Francesca Nanni. “In linea con il tentativo di ripresa economica post pandemia – ha detto -, si registra un forte aumento di reati connessi alla indebita percezione di contributi, in materia di inquinamento e rifiuti, in materia di infortuni sul lavoro con esito mortale” e purtroppo sono “ancora molto aumentati gli omicidi con vittime di sesso femminile”.
Milano, si legge, “si trova in cima alla classifica generale annuale” con quasi 200mila denunce nel 2021 e “segna il più elevato numero di furti”, con quasi 100mila denunce (quasi 3mila ogni 100mila abitanti), “in particolare nei negozi” e nelle “auto in sosta”. In più “la Citta metropolitana” di Milano “è settima per denunce di violenze sessuali, seconda per rapine in pubblica via, terza per associazioni a delinquere”. (ANSA).