Secondo quanto riportato nell’informativa del Nucleo investigativo dei carabinieri di Varese, le attività tecniche condotte nell’ambito dell’inchiesta hanno portato all’acquisizione di una quantità davvero considerevole di materiale.
Questo vasto insieme di dati e documenti è caratterizzato da una varietà di contenuti che risulta spiazzante per la sua ampiezza e complessità.
L’indagine ha portato all’arresto domiciliare di quattro persone e risulta coinvolto un numero significativo di individui, circa sessanta, sulle quali continuano le investigazioni. Gli investigatori descrivono un contesto estremamente preoccupante, fatto di reti segrete e legami oscuri, i quali, se analizzati correttamente, potrebbero fornire risposte cruciali ad alcuni eventi che hanno avuto un impatto significativo sulla storia recente del nostro Paese. Nonostante gli sforzi, gli investigatori non sono ancora riusciti a verificare con assoluta certezza l’accesso abusivo al sistema Ced Interforze, effettuato attraverso una postazione denominata ‘fantasma’.
Tuttavia, dalle intercettazioni telefoniche e ambientali raccolte, emergono indizi che lasciano supporre che si sia effettivamente verificata una forma di violazione
L’accesso a questa banca dati, insieme ad altre banche dati strategiche nazionali, rappresenta una risorsa particolarmente preziosa per coloro che operano come consulenti o consiglieri. Tali informazioni, infatti, possono essere usate non solo per scopi economici ma anche con valenza politica, poiché forniscono mezzi di influenza e ricatto. Questi strumenti di pressione spesso si concretizzano in accordi al di fuori delle convenzioni legali tradizionali.
L’informativa indica che tali attività illecite, in particolare la connessione a una ‘backdoor’ e l’esfiltrazione di dati, potrebbero essere facilitate da soggetti non ancora identificati. Questi individui sembrano avere legami con aziende responsabili della manutenzione del Sistema d’informazione Schengen (Sis). Tale sistema è un’infrastruttura cruciale per la cooperazione tra le forze dell’ordine nei paesi dell’area Schengen, il che rende queste violazioni particolarmente delicate e significative.
Le indagini continuano con l’obiettivo di identificare e portare alla giustizia chiunque sia coinvolto in queste operazioni illecite.
L’indagine attualmente in corso riguarda un presunto caso di dossieraggio illecito, con la società Equalize al centro dell’attenzione. Tra i soci di questa società figurano Enrico Pazzali, il quale si trova sotto inchiesta e si è auto sospeso dalla sua carica di presidente della fondazione Fiera Milano, e Carmine Gallo, un ex ufficiale della polizia che attualmente è agli arresti domiciliari.
Le autorità che indagano su questo caso hanno scoperto che Enrico Pazzali si reca spesso al Palazzo di Giustizia. Durante queste visite, egli intrattiene sia incontri di tipo istituzionale che amichevole con molte persone che lavorano nel settore della giustizia. Un elemento cruciale emerso dalle indagini è una conversazione intercettata l’11 dicembre 2023.
In questa conversazione, un esperto informatico di nome Samuele Nunzio Calamucci, anch’esso agli arresti domiciliari, sostiene che le frequenti presenze di Pazzali negli ambienti giudiziari milanesi non siano casuali, ma rispondano a una precisa strategia. Secondo Calamucci, l’intenzione di Pazzali sarebbe quella di orientare la sua situazione legale a proprio favore, cercando di garantirsi l’impunità o almeno di costruirsi un’immagine di persona rispettabile e vicina alle Istituzioni.
Questa strategia mirerebbe a presentarlo come un individuo privo di sospetti, che non desta preoccupazioni agli occhi della legge. L’analisi di queste informazioni porta alla luce un quadro complesso, dove le relazioni sociali e istituzionali giocano un ruolo fondamentale.
A livello giudiziario, le indagini procedono per comprendere pienamente le dinamiche e le motivazioni dietro a queste frequentazioni. In questo contesto, l’interesse degli investigatori è rivolto a chiarire se tali azioni siano parte di tentativi consapevoli di influenzare i processi giudiziari a vantaggio personale. La questione solleva anche interrogativi più ampi riguardo all’interazione tra sfera pubblica e privata nelle strategie di autodifesa legale, oltre a riflessioni sull’etica e sull’integrità nelle relazioni con le istituzioni.