Di mobilità sostenibile se ne è discusso recentemente al comune di Milano. Una riunione
richiesta da UIL e Uiltrasporti unitamente alla Cgil e Cisl e rispettive categorie, avvenuta all’assessorato alla mobilità.
Auto e bici sono un problema quando queste ultime aumentano e diventa difficoltoso coniugare mobilità sostenibile con la mobilità sicura, se poi si aggiungono i monopattini con il mancato rispetto del codice della strada, tutto diventa una corsa ad ostacoli.
E i dati di uno studio del Politecnico, a conferma di questo aspetto, sono impietosi: 1970 incidenti nel solo comune di Milano dal 1 gennaio 2022 sino al 31 maggio di quest’anno, di cui il 24,15 riguarda le biciclette, l’,45 i motocicli e il 5,5% i mezzi pesanti.
E tra le zone più a rischio, piazzale Loreto, Corso Buenos Aires, Piazza Oberdan, Viale Zara. Zone dove le piste ciclabili sono solo delle strisce verniciate sull’asfalto.
Secondo il segretario Confederale UIL Lombardia Enrico AZZARO che apprezza la tempestività dell’incontro e specifica che era necessario da parte dell’assessore un confronto con tutte le parti, dove ognuno porta le proprie istanze.
<<Il sindacato – commenta Azzaro – ha una priorità, zero morti anche sulle strade. Serve viabilità sicura e la sicurezza ha un costo. Sappiamo che trasformare il tessuto urbano concepito per le auto per il transito delle bici significa che dovranno essere fatti degli interventi davvero importanti perché quanto è stato fatto sinora non rappresenta certamente la soluzione ideale per la mobilità sostenibile né per evitare incidenti come la cronaca di oggi si testimonia>>.
Perentorio il segretario Generale UIL Milano Lombardia Enrico VIZZA, recentemente intervenuto ad un convegno dell’Inail sulla mobilità e sugli incidenti stradali, in cui ha messo in luce una serie di problematiche come il tema degli incidenti sul lavoro in itinere, che sottolinea come << Troppo spesso pur di salvarsi la faccia alcuni amministratori
locali realizzano piste ciclabili che rendono la loro percorribilità molto pericolosa mettendo a rischio ciclisti e pedoni. Occorre riprendere le esperienze di alcune città europee soprattutto del nord Europa che hanno reinventato la mobilità, oppure senza andare troppo lontano, abbiamo esempi virtuosi come Bolzano e Pesaro che sono significativi. Milano da parte sua ha aggiunto 96 chilometri, ma occorre un lavoro maggiore sulla sicurezza, le strisce
di delimitazione non proteggono il ciclista, come il passaggio pedonale che dinanzi ad un monopattino diventa una pista di formula uno. Tuttavia, Milano per la propria conformazione territoriale ha un potenziale di ciclabile altissimo, serve a questo punto affrontare il tema su due binari paralleli emergenza e prospettiva>>
Roberto ERRANTE della Uil Trasporti Lombardia nel ricordare l’incontro avvenuto con il comune di Milano sottolinea come <<Nel corso dell’incontro l’assessore non si è soffermato alla semplice denuncia bensì ha presentato in prima battuta delle proposte, come ad esempio la fermata più lunga dei bus, semafori intelligenti per il passaggio dei pedoni e ciclisti. Abbiamo i lavoratori dei mezzi di superficie che ogni giorno allo stress del traffico vivono l’incubo della tragedia. Siamo consapevoli che servirà del tempo, ma abbiamo l’obbligo di sforzarci a trovare soluzioni che portino nella nostra città in piena evoluzione e di cantieri una mobilità sicura>>.