“Jarach è un uomo di destra che usa questo momento, che usa questa occasione per fare politica ed è la cosa più sbagliata che c’è, perché invece io non lo sto facendo”. Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala, a margine dell’inaugurazione della nuova sede del centro sanitario multidisciplinare “Welcomed” in zona Sant’Ambrogio, rispondendo alla critiche mosse da Roberto Jarach, presidente del Memoriale, che ha accusato Sala di essere poco presente al Memoriale. Jarach aveva anche criticato la scelta del Comune di esporre sia la bandiera d’Israele sia quella della pace.
“Mi sembrano parole in più che non aiutano. Non è che io debba andare al memoriale della Shoah ogni sei mesi, sia chiaro. Tutte le volte che ci sono stati momenti importanti, sono stato presente – ha spiegato il sindaco – Diciamo, semplificando, che Jarach è un uomo di destra. Non è una mia opinione, direi che è risaputo a Milano. E usa questa occasione per fare politica ed è la cosa più sbagliata che c’è, perché invece io non lo sto facendo”. “Io – ha chiarito – sto dicendo da che parte sto, ma sto anche dicendo cerchiamo la pace. Sto dicendo che Milano farà la sua parte, quindi mi sembra anche un po’ triste usare queste occasioni per fare polemiche”. “Siccome non è momento di fare polemiche, se qualcuno le vuole fare le fa, ma io me ne tiro fuori” ha concluso.
Il sindaco poi è intervenuto anche sulla scelta della doppia bandiera a Palazzo Marino. “Può scontentare qualcuno ma io credo sia una cosa giusta – ha detto – Dobbiamo essere vicino a Israele per una serie di motivi: fondamentalmente è una democrazia, imperfetta come tutte ma è una democrazia. Il modello che dall’altra parte propone Hamas è invece una oligarchia violenta. Quindi sul fatto che noi siamo dalla parte di Israele non c’è dubbio”.
“Però rimane anche il fatto – ha proseguito – che dobbiamo vedere cosa succede nelle prossime settimane. È chiaro che la reazione di Israele sarà probabilmente dura per cui non possiamo non richiamare anche le ragioni della pace”. “Quindi io difendo la scelta che non è mia, ma del consiglio comunale” ha concluso Sala.
“Il sindaco, anziché attaccare uno dei pilastri della comunità ebraica di Milano, pensi ad assumere, almeno questa volta davanti a migliaia di morti, una posizione netta contro chi all’interno della sua maggioranza è fin troppo morbido con gli estremisti e fatica ad esprimere una piena solidarietà ad Israele, che ha il diritto di esistere ed il dovere di difendersi. Ci sarà Sala stasera al presidio pro Israele? Alcuni esponenti del Pd dicono di sostenere Israele però fanno fin troppi distinguo mentre la sinistra radicale fa persino fatica a definire “terroristi” gli assassini di Hamas. È inaccettabile!”. Così in una nota Silvia Sardone, eurodeputata e consigliere comunale della Lega.
“Ora Pace. Israele – Palestina”: è il titolo della manifestazione per la fine del conflitto in Medio Oriente, promosso dall’Anpi provinciale di Milano e che vede le adesioni di diverse sigle, associazioni e partiti come Acli, Cgil Milano, Sinistra Italiana, Pd, Emergency, Rifondazione comunista. Il sit in è previsto per domani alle 18 in piazza Duca d’Aosta. “Condanniamo l’ignobile e brutale atto di aggressione di Hamas contro la popolazione civile israeliana, contro anziani, bambini, donne, in spregio di ogni elementare senso di umanità e di civiltà, alla quale si è aggiunta la barbara pratica della presa di ostaggi”, si legge nella convocazione della manifestazione. “Non vi è giustificazione alcuna per l’operato di Hamas, neppure la disperazione e l’esasperazione del popolo palestinese, vittima da decenni dell’occupazione, della restrizione delle libertà, della demolizione delle case, dell’espropriazione dei terreni e delle continue provocazioni delle frange radicali della destra israeliana e dei coloni può trovare una risposta nell’azione terroristica e militare”. “Ci appelliamo al Consiglio di Sicurezza – prosegue il messaggio dei promotori – affinché assuma la propria responsabilità di organo garante del diritto internazionale chiedendo alle parti l’immediato cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi e dei prigionieri, il rispetto del diritto umanitario per evitare ulteriore spargimento di sangue, con l’impegno di convocare, con urgenza, una conferenza di pace che risolva, finalmente, la questione palestinese applicando la formula dei ‘due stati per i due popoli’, condizione che porrebbe fine all’occupazione israeliana ed alla resistenza armata palestinese, ristabilendo così le condizioni per la costruzione di società pacifiche e democratiche”.
«Trovo fuori luogo e imbarazzante l’atteggiamento del sindaco di Milano Giuseppe Sala nei confronti del presidente del memoriale della Shoah Roberto Jarach, accusato dal primo cittadino di ‘fare politica’ con le sue affermazioni. Noi siamo d’accordo con Jarach e non pensiamo affatto che la sua dichiarazione, peraltro in un momento di grande dolore del popolo di Israele, abbia avuto un senso politico. L’esposizione della bandiera della pace accanto a quella di Israele ha solo e semplicemente annacquato una solidarietà a una comunità in grande sofferenza che forse meritava un’attenzione diversa. Noi continuiamo a essere, senza se e senza ma, dalla parte di Israele».
Lo ha dichiarato Riccardo De Corato, deputato di Fratelli d’Italia, relativamente alle parole del sindaco Sala sul presidente del Memoriale della Shoah, Roberto Jarack.
“Sala dimostra di essere in difficoltà e questa volta getta la sua frustrazione su Roberto Jarach, presidente del Memoriale della Shoah” Così Alessandro Verri capogruppo della Lega in Consiglio comunale commenta le parole del sindaco Giuseppe Sala. “Che a Sala non piaccia essere attaccato lo si era capito da tempo, ma accusare Roberto Jarach per le sue eventuali opinioni politiche è davvero troppo. Roberto Jarach è Presidente del Memoriale, una istituzione, oltre le parti, con lo scopo nobile di preservare la memoria su una delle pagine più buie della storia mondiale. Il sindaco si scusi”.
Decine di persone si stanno radunando davanti a piazza Castello per la manifestazione in sostegno al popolo d’Israele, organizzata da Il Foglio insieme alla Comunità Ebraica di Milano. Il centrodestra unito aveva annunciato la sua partecipazione. Presenti, tra gli altri, Alessandro Verri e Samuele Piscina, consiglieri comunali della Lega; Lisa Noja capogruppo di Azione-Italia viva nel Consiglio regionale; Maria Stella Gelmini, senatrice di Azione; Emanuele Fiano del Pd; Pierfrancesco Maran, assessore comunale del Pd, Giulio Gallera, consigliere regionale di Forza Italia e Riccardo De Corato, deputato di FdI. Nella piazza sventolano bandiere con la stella di David e anche dell’Iran. Anche ieri in piazza Castello si era svolta una manifestazione della comunità ebraica in sostegno alla popolazione israeliana.
“Mi spiace dirlo ma penso che Sala abbiamo commesso un drammatico errore. Noi saremo sempre da una parte sola. Dalla parte di Israele. Dalla parte di chi è stato brutalmente aggredito. Noi siamo qua per dire viva Israele, viva la democrazia e viva la libertà”. Così Mariastella Gelmini, senatrice e vicesegretaria di Azione presente alla manifestazione di solidarietà con Israele in corso in piazza Castello, commenta le preferenza del sindaco Giuseppe Sala e il voto del Consiglio comunale che ha deliberato di affiancare la bandiera di Israele con quella della Pace sulla facciata di Palazzo Marino.
Tolte dopo 24 ore le bandiere di Israele e della pace dalla facciata di Palazzo Marino. La scelta delle due bandiere era stata criticata da più parti ed è stata al centro della polemica tra il sindaco Giuseppe Sala e il presidente del Memoriale della Shoah Roberto Jarach. La decisione, a quanto si apprende è dovuta a motivi di regolamento e ‘cerimoniale’ dell’amministrazione comunale.
“Sono orgogliosa di essere in questa piazza. L’appello che faccio: non si possono più avere ambiguità. Si deve stare dalla parte di Israele. Sala si deve vergognare di mettere la bandiera della pace con quella di Israele. Oggi la bandiera della pace è una sola, quella di Israele. Ma si deve vergognare di più per aver attaccato Jarach. Ha detto che strumentalizza la situazione. Chi strumentalizza sono altri”. Lo ha detto il ministro del turismo Daniela Santanchè dal palco della manifestazione in sostegno al popolo d’Israele, organizzata da Il Foglio insieme alla Comunità Ebraica di Milano in piazza Castello. “Io voglio portare la voce di tutto il Governo – ha proseguito – Non abbiamo mai avuto un dubbio su da che parte stare perché quello che è successo a Israele è come se fosse successo a noi”. Santanchè ha anche aggiunto: “Sono 20 anni che faccio battaglia contro terrorismo islamico e quando dicevo che Hamas è terrorismo islamico, in Procura a Milano mi condannavano a dare 30 Mila euro”.
“Mi ha un po’ seccato perché mi ha attribuito, in un tono che non si capisce che scopo potesse avere, di essere di destra. Se essere liberali, vecchio stile, con l’ auspicio che si torni a un centrismo sano, lo denuncio e lo dichiaro apertamente. Non ho problemi a dichiararlo. Ma non ho capito cosa intende Sala per strumentalizzazione politica”. Lo ha detto Roberto Jarach, presidente del Memoriale della Shoah, a margine della manifestazione in sostegno al popolo d’Israele, organizzata da Il Foglio insieme alla Comunità Ebraica di Milano in piazza Castello, commentando le parole del sindaco Giuseppe Sala di strumentalizza, da destra, la situazione per fare politica. “Non ho mai fatto politica, non mi sono mai candidato – ha proseguito – Non ho mai fatto niente e ho sempre fatto volontariato dove ritenevo di dover dare un contributo alla società. Ho sempre cercato di dare il meglio senza nessuna aspirazione politica”.
“Quanto accaduto a Milano è successo anche in altre città d’Italia, come Roma. I regolamenti prevedono che si espongano bandiere di Stati stranieri sui palazzi istituzionali solo quando c’è in vista un capo dello Stato o altri avvenimenti eccezionali. La decisione del Consiglio comunale di esporre la bandiera di Israele assieme a quella della Pace è stata simbolica per esprimere la nostra solidarietà dopo l’attacco di sabato da parte di Hamas”. Così il capogruppo del Pd Filippo Barberis commenta la rimozione delle bandiere di Israele e della Pace dalla facciata di Palazzo Marino.
“Considerata l’interpretazione molto stringente del protocollo sull’esposizione delle bandiere degli stati esteri e la poca elasticità di visione della drammaticità del momento, mi appello ai colleghi consiglieri comunali affinché votino al prossimo Consiglio comunale di esporre da Palazzo Marino la bandiera della città di Tel Aviv, città gemellata con il Comune di Milano. E’ quanto mai opportuno che Milano mandi un segnale univoco su quanto accade, senza ambiguità: la bandiera di Israele esposta in piazza della Scala aveva proprio questo significato che forse a tanti della maggioranza ha dato fastidio. Inspiegabile poi il ritiro della stessa bandiera della Pace che non rientra in alcun protocollo ma soddisfaceva appieno il cerchiobottismo di Sala sulla faccenda”. Lo dichiara il capogruppo di Forza Italia Alessandro De Chirico, commentando il ritiro delle bandiere di Israele e della Pace esposte a Palazzo Marino.
Stasera “manca un partito, non li vogliamo perché sono antisemiti e lo dico ad alta voce”. Lo ha detto il presidente della comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi dal palco della manifestazione in sostegno al popolo d’Israele, organizzata da Il Foglio insieme alla Comunità Ebraica di Milano in piazza Castello, riferendosi all’assenza del Movimento 5 Stelle. “È ora di dire basta – ha proseguito, facendo riferimento ad Hamas – questi sono assassini, questi omicidi. Ci fanno tornare indietro di ottanta anni, andavano fermati prima e non aspettare questo scandalo”. “Hamas non rappresenta il popolo palestinese non può rappresentarlo. Andiamo avanti a difendere il diritto di esistere di Israele, è ora di dire basta”, ha detto. Meghnagi ha anche parlato di alcuni paesi europei che hanno proibito le manifestazioni pro Palestina. “Lo chiediamo al Governo” ha detto Meghnagi e il pubblico ha accolto la frase con un lungo applauso.
“Qualche critica non è mancata, però devo dire che ho appena finito di ascoltare Emanuele Fiano che ha dato voce a quello che pensiamo in moltissimi, sia all’interno del Partito democratico che all’ interno di un centrosinistra maturo che affronta questi momenti, che sono evidentemente di tensione, senza perdere la bussola”. Un centrosinistra che “evidentemente sa riconoscere le posizioni che è necessario prendere proprio per non avere ambiguità”. Così la vicesindaco Anna Scavuzzo, a margine della manifestazione di solidarietà con Israele in piazza Castello.
“Stasera la Ministra Santanchè ha aizzato i manifestanti al presidio pro Israele dicendo che ‘Sala si deve vergognare di mettere la bandiera della pace vicino a quella di Israele. Oggi la bandiera della pace è una sola, quella di Israele’. A parte che in questi giorni ho più volte sottolineato la mia vicinanza alla comunità ebraica, vorrei sommessamente far notare alla Ministra che la decisione di esporre le due bandiere è stata presa dal Consiglio Comunale con il voto a favore anche dei consiglieri del suo partito! C’è una sola cosa di cui dobbiamo vergognarci noi tutti: che il nostro Paese abbia una Ministra come la Santanchè”. Così il sindaco Giuseppe Sala sui social.(MiaNews)