Marco Masini è considerato “l’angelo custode” dei calciatori di serie A. Napoletano trapiantato a Milano è il fondatore dell’Agenzia dei campioni, che da dieci anni assicura contro gli infortuni grandi campioni in Italia e all’estero. Il primo è stato Gigio Donnarumma, poi è arrivato Danilo D’Ambrosio e grazie al passaparola molti calciatori del Milan (Davide Calabria), dell’Inter (Roberto Gagliardini) e, grazie a Lorenzo Insigne, ex del Napoli, la squadra della sua città.
La parete dell’ufficio è piena di maglie autografate.
“L’assicurazione contro gli infortuni – spiega Masini – è una delle componenti fondamentali nella carriera di un calciatore professionista. Le polizze assicurative imposte dalla normativa FIGC infatti, hanno molto spesso un massimale irrisorio se paragonato al valore di alcuni top player”
L’idea è nata quasi per gioco, fino a diventare l’agenzia di riferimento per moltissimi calciatori. Masini ha prima registrato il marchio, e una volta raggiunto un discreto numero di calciatori ha lanciato servizi ad hoc soddisfacessero le esigenze di ogni campione. “Quando si lavora con i calciatori – ribadisce – vendi un pacchetto che comprende anche degli elementi peculiari come discrezione, disponibilità ed efficienza. Rispondo personalmente al cellulare, possono chiamarmi h24 e non parlo mai di ciò che assicuro. Sanno che possono fidarsi di me e proprio per questo sono nate bellissime amicizie con molti ragazzi, come Ignazio Abate, Stephan El Shaarawy, Alessio Romagnoli , Andrea Petagna e Giampaolo Pazzini. Andrea Bertolacci, per esempio, nonostante sia andato a giocare all’estero continua a essere un mio cliente e questo mi rende orgoglioso. All’inizio c’era un po’ di emozione, perché sono un grande appassionato di calcio, poi avendo a che fare con loro quotidianamente ti rendi conto che nonostante abbiano costantemente i riflettori puntati addosso sono persone semplicissime”.
Ha conosciuto i procuratori, ha allargato il pacchetto clienti e ha creato delle convenzioni ad hoc per i calciatori. Assicurare il corpo è fondamentale, per i giocatori significa assicurare lo strumento di lavoro. Hanno dei massimali di 350mila euro sugli infortuni a livello standard: quasi tutti i giocatori hanno la loro polizza facoltativa, individuale, con massimali importanti, da almeno 1 milione di euro. Il giocatore viene pagato dall’Inail come dipendente, da un’obbligatoria con un tetto massimale e poi dalla facoltativa che può fare in base ai gradi di invalidità riconosciuti. “Nelle polizze che stipulo – ribadisce Masini – ci sono altre due cose: fine carriera da infortunio e da malattia”.