E’ l”Annunciata’, con i suoi occhi scuri e profondi e il viso luminoso incorniciato dall’azzurro del velo, l’opera icona della mostra che Palazzo Reale, a Milano, dedica ad Antonello da Messina, dal 21 febbraio al 2 giugno. Accanto alla Vergine, altri 18 dei 35 capolavori autografi di uno dei più importanti ritrattisti del Quattrocento: un tesoro prezioso, considerando il corpus limitato delle opere dell’artista messinese, conservato in differenti musei italiani e internazionali. Fino ad ora soltanto una volta, nel 2015, le sale di Palazzo Reale avevano ospitato una tela di Antonello da Messina; ora la mostra curata da Giovanni Carlo Federico Villa dona ai visitatori un’unica visione di insieme.
“Una mostra storica – l’ha definita l’assessore comunale ai Beni Culturali Filippo Del Corno – la cui realizzazione è stata possibile grazie alla collaborazione di diverse istituzioni e che propone al pubblico un racconto affascinante di un artista innovatore”. L’esposizione, infatti, è nata grazie all’intesa tra la Regione Sicilia e il Comune di Milano, con prestiti provenienti da tutto il mondo. Tra questi, le figure di ‘Sant’Agostino’, ‘San Girolamo’ e ‘San Gregorio Magno’ provenienti da Palazzo Abatellis a Palermo, il trittico composto da ‘Madonna con Bambino’, ‘San Giovanni Battista’ e il ‘San Benedetto’ dagli Uffizi. E ancora l”Ecce Homo’ del Collegio degli Alberoni di Piacenza o il ‘Ritratto d’uomo’ della Pinacoteca Malaspina di Pavia, considerato per lungo tempo un autoritratto dell’artista. Non mancano poi capolavori dalle collezioni dei principali musei del mondo: la National Gallery di Londra, il Philadelphia Museum of Art o il Museo statale di Berlino. In mostra anche i taccuini, gli schizzi e gli appunti dello storico dell’arte Giovan Battista Cavalcaselle, restaurati per l’occasione e concessi in prestito dalla Biblioteca Nazionale Marciana, che saranno come una guida per i visitatori.
Per il sindaco di Milano Giuseppe Sala, Antonello da Messina incarna anche lo spirito milanese: “E’ uomo rinascimentale, pienamente europeo” con uno stile “nato in Sicilia ma che ha sviluppato un dialogo con la pittura veneta e lombarda, arrivando poi a parlare agli artisti dell’intera Europa”. Anche per questo Milano offre ai visitatori l’incontro con questo artista, “per ricordare a noi stessi e all’Europa chi siamo e cosa sappiamo essere quando la nostra cultura ha il coraggio di aprirsi, di competere e di confrontarsi con gli stimoli esterni”, ha concluso il sindaco. (ANSA)