Sono 1568 i sacerdoti che operano nella Diocesi di Milano, una delle più popolose del mondo: di questi, ben 532, pari al 34%, ha più di 75 anni; il 23% più di 80 anni. Cosa accade a questi pastori quando l’età si fa sentire, e la salute diventa malferma? Una risposta la offre Fondazione Sacra Famiglia, dove è stata oggi inaugurata dall’arcivescovo Mario Delpini una nuova casa dove i sacerdoti anziani e malati della Diocesi di Milano, che oltre al capoluogo lombardo e alla sua provincia, comprende le province di Varese e Lecco, Monza-Brianza, parte di quella di Como e alcuni comuni delle province di Bergamo e Pavia, possono vivere, stare insieme e ricevere visite da amici, parenti ed ex parrocchiani.
Destinata a ospitare fino a 16 sacerdoti, la residenza è stata realizzata in collaborazione con la Diocesi di Milano ed è segno tangibile del forte legame che unisce Sacra Famiglia e Diocesi.
E’ stata completata grazie a una donazione di una privata cittadina, Giovanna Sala, e al sostegno di Fondazione Banca Popolare di Milano, e comprende, oltre alle stanze, una cappella, spazi comuni per le visite, una sala pranzo e una sala polifunzionale, utilizzata come palestra o per altre attività.
L’inaugurazione della residenza è stato un momento significativo della visita odierna dell’arcivescovo Delpini che, dopo aver celebrato la Santa Messa insieme a monsignor Bruno Marinoni, presidente di Fondazione Sacra Famiglia, ha incontrato operatori e ospiti della Fondazione: tra loro gli anziani e i disabili “artisti” che nei laboratori “Arteticamente” creati per loro da Sacra Famiglia, realizzano anche le lanterne rosse che Monsignor Delpini dona alle parrocchie milanesi nelle visite pastorali. Durante la visita, inoltre, Monsignor Delpini ha benedetto le automobili utilizzate da Sacra Famiglia per il Servizio di Assistenza Domiciliare agli anziani che, solo nell’ultimo anno, ha offerto 41.000 prestazioni in Lombardia a 1500 anziani.
Monsignor Bruno Marinoni, presidente di Fondazione Sacra Famiglia, ha osservato: “La scelta di collocare la residenza dei sacerdoti anziani è stata quanto mai provvidenziale per tutti: i sacerdoti hanno trovato casa in una famiglia più ampia che permette, a chi ne ha ancora le possibilità, di svolgere il proprio ministero attraverso celebrazioni e relazioni; tutti gli ospiti di avere una presenza religiosa ricca di saggezza e umanità”.
La residenza di Sacra Famiglia per i sacerdoti anziani è stata fortemente voluta dalla defunta signora Giovanna Sala di Macherio, che ha voluto lasciare i suoi beni alla Diocesi di Milano con l’obiettivo di creare una “casa” per i sacerdoti anziani, che, a causa della vecchiaia o della malattia, non possono più svolgere le loro attività pastorali. L’Opera Aiuto Fraterno, organismo diocesano incaricato di occuparsi dei sacerdoti anziani, ha quindi individuato la sede di Sacra Famiglia di Cesano Boscone per far nascere questo luogo. Inaugurata ufficialmente oggi da monsignor Delpini, la residenza ospita da alcuni mesi 12 sacerdoti, ma potrà accoglierne fino a 16; nelle RSA di Sacra Famiglia a Cesano Boscone sono accolti inoltre altri 4 sacerdoti anziani.
Per rispondere ai bisogni legati all’invecchiamento della popolazione, Sacra Famiglia ha potenziato il servizio domiciliare a favore dell’assistenza delle persone anziane, anche attraverso la nuova flotta di automobili dedicate a questo scopo che sono state benedette oggi da monsignor Delpini.
Il servizio domiciliare coinvolge un team di professionisti appositamente (medici, infermieri, psicologi, fisioterapisti, OSS) attivi nei territori di Milano e Lecco, con attività come riabilitazione domiciliare, interventi infermieristici, prestazioni specialistiche e di diagnostica.
Il gruppo Fondazione Sacra Famiglia, con il suo ospedale Casa di Cura Ambrosiana, è leader in Lombardia e uno dei primi in Italia nei servizi di cura e assistenza sanitaria e sociosanitaria, con particolare attenzione alle persone fragili. Grazie ai suoi 2000 professionisti assiste ogni anno oltre 13.000 persone tra minori, adulti e anziani in Lombardia, Piemonte e Liguria, garantendo 142.000 prestazioni sanitarie e socioassistenziali.