Si è svolto stamattina a Milano davanti agli uffici del parlamento europeo in corso Magenta 59 il presidio della Lega Giovani in difesa del settore agroalimentare lombardo. Erano presenti gli eurodeputati Isabella Tovaglieri, Alessandro Panza e Silvia Sardone, l’assessore regionale all’agricoltura Fabio Rolfi, l’on. Luca Toccalini e il coordinatore Lega Giovani Lombardia Alessandro Verri.
“Chiediamo all’Europa di fermare l’introduzione dell’etichettatura Nutri-score, che penalizza la qualità dei prodotti Made in Italy a vantaggio del cibo spazzatura, costituendo una minaccia per la salute di milioni di cittadini. Secondo questo sistema, già introdotto in Francia e in Belgio, una bibita energetica artificiale sarebbe più salutare del Parmigiano reggiano, ricco di preziosi elementi nutritivi. L’etichetta Nutri-score disorienta i consumatori anche perché non prende in considerazione l’apporto energetico degli alimenti rispetto al loro consumo giornaliero, assegnando, per esempio, il semaforo rosso al Prosciutto di Parma, che sarebbe un prodotto tra i più salutari con solo il 3% di calorie e il 7% di grassi sulla porzione raccomandata” ha dichiarato l’europarlamentare Isabella Tovaglieri.
“La Lombardia è la prima regione agricola d’Italia. Produciamo il 43% del riso italiano e abbiamo 2.000 aziende impegnate ogni giorno a coltivare riso di qualità, sicuro e con un occhio di riguardo verso la sostenibilità ambientale. La Lega difende l’agroalimentare lombardo dalle follie come il nutri-score, che danneggerebbe i nostri prodotti favorendo le grandi multinazionali straniere, e chiede a gran voce i dazi sul riso birmano” ha aggiunto Fabio Rolfi.
“Come giovani siamo preoccupati per quanto sta accadendo in Birmania e crediamo che questo debba portare a delle riflessioni. Prima fra tutto la revisione del sistema di agevolazioni EBA che dalla sua istituzione non ha prodotto i risultati sperati. Inoltre l’Europa stessa non può auto-ostacolarsi estendendo ad esempio misure come il nutri-score che comporterebbero gravi danni alla nostra economia” ha concluso Alessandro Verri.