Scattano domani a Milano le misure di riduzione del traffico previste dall’Area B sviluppata dall’amministrazione meneghina: e questa è una buona notizia in un città che, a dire il vero, già nei giorni scorsi, nonostante il clima ancora estivo, ha subito superamenti delle soglie per quanto riguarda l’inquinamento da polveri sottili, causate e non certo dagli impianti termici. Ma Milano, e l’intera area metropolitana lombarda, resta un territorio malato di smog e per di più apparentemente inconsapevole della gravità della situazione: con 1 autovettura circolante ogni due abitanti, infatti, la città resta a livelli di intensità di traffico molto superiori a quelli di analoghe città europee. Sono infatti ben 693.000 le autovetture a Milano secondo i dati ACI riferiti al 2018. E’ vero che, pur a fronte di un aumento di popolazione, sono pur sempre il 12% in meno rispetto all’anno 2000, ma se a questo numero si sommano 260.000 veicoli commerciali e le centinaia di migliaia di auto di pendolari che ogni giorno intasano la viabilità urbana, si scopre che a Milano ogni giorno feriale circolano o sostano più veicoli del numero di residenti, bambini inclusi.
Nel resto della Lombardia nelle prossime settimane si preannuncia il debutto di ‘Move In’, la scatola nera da installare a bordo dei veicoli più inquinanti, fortemente voluta dall’assessore regionale all’ambiente, Raffaele Cattaneo, per consentire anche ai più vecchi mezzi a motore diesel sopravvissuti alle diverse rottamazioni di tornare a circolare nelle aree critiche, a patto di contenersi quanto a numero di chilometri: saranno 1000 i km consentiti in area critica per gli euro zero, 7000 quelli per i veicoli Euro 3: in pratica una percorrenza illimitata, se si considera che il chilometraggio sarà riferito solo alle percorrenze all’interno delle aree critiche dei capoluoghi, e non al resto della rete viaria.
“Dopo il Climate Strike Fo Future di venerdì scorso ci aspettiamo dal Sindaco Sala e dal governatore Attilio Fontana una aumentata consapevolezza circa gli impatti ambientali e climatici dell’insostenibilità della mobilità dei cittadini milanesi e lombardi: per questo bene area B, anche se Milano dovrebbe fare molto di più, e in fretta, per limitare la sosta di auto in città e restituire a pedoni e ciclisti molti più spazi. Male, malissimo, invece Move In, lo strumento tecnologico a cui possiamo solo augurare di essere fallimentare, perchè nasconde una insana dichiarazione d’amore alle auto inquinanti da cui auspichiamo che la Regione rinsavisca, per concentrarsi piuttosto sulle pessime performance dell’azienda ferroviaria di cui è proprietaria” dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia.