Questa mattina durante il “Tavolo aria di Regione Lombardia” l’Assessore all’Ambiente e Clima Raffaele Cattaneo ha illustrato le proposte che saranno presentate in giunta regionale. Tra le iniziative promosse dalla Regione figura una serie di incentivi per la sostituzione dei veicoli a seconda delle emissioni in strada, un provvedimento utile per eliminare dalla circolazione i mezzi più inquinanti.
Non convince Legambiente, invece, la sperimentazione del Sistema Movie-In (MOnitoraggio dei VEicoli INquinanti), una sorta di scatola nera posizionata su base volontaria per monitorare gli spostamenti delle vetture più inquinanti, tenendo conto dell’effettivo uso del veicolo. In Lombardia Regione stima che i veicoli interessati sarebbero oltre un milione e trecentomila. Questo sistema consentirebbe a chi aderisce di non deve rispettare le limitazioni del traffico, come per esempio l’AreaB di Milano, in quanto a seconda delle categorie a cui si appartiene, vengono consentiti un tot di chilometri percorribili anche in ztl.
«Ancora una volta assistiamo alla liberalizzazione delle emissioni – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -. Speravamo che dal Tavolo Aria di Regione Lombardia sarebbero state presentate misure strutturali per aiutare i Comuni, e l’intero territorio, a contenere le emissioni in atmosfera. Così non è stato. Di fronte ad un sistema di incentivi per il cambio del parco auto, che può dare un contributo interessante al rinnovamento dei mezzi circolanti e al conseguente abbassamento delle emissioni, abbiamo assistito a un esercizio di innovazione che rischia di complicare il quadro dei controlli e delle regole nei comuni che più si sono spesi per cercare di tenere sotto controllo l’inquinamento atmosferico. Ci chiediamo se, di fronte a un peggioramento dei dati relativi ai livelli di smog nel 2018 e al superamento della soglia di emergenza ozono in questi ultimi mesi, davvero questi fossero i provvedimenti più utili».
In occasione del tavolo regionale sulle infrastrutture,convocato martedì 30 luglio in Regione, i rappresentanti dell’associazione e il Coordinamento dei Comitati contro le autostrade Cr-Mn e Ti-Bre si sono riuniti in presidio davanti al Pirellone. Nelle scorse settimane Legambiente Lombardia ha condiviso davanti ai tecnici dell’assessorato regionale ai trasporti e alle infrastrutture la dettagliata proposta di riqualificazione della SP10 elaborata dal Coordinamento dei Comitati contro la Cremona-Mantova come alternativa concreta e sostenibile alla realizzazione di una nuova autostrada, per la qualetra l’altro non è stata risolta la sostenibilità finanziaria per coprire i 488milioni necessari. «Un intervento di riqualificazione dell’esistente strada provinciale garantirebbe un adeguato collegamento tra Cremona e Mantova –spiega Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – offrendo una possibile soluzione ai problemi del traffico locale e alle esigenze delleattività produttive, al contrario di un’autostrada che avrebbe elevati pedaggi .Inoltre salverebbe dalla cementificazione 1550 ettari di suolo fertile,impedendo la distruzione di oltre 200 aziende agricole. Questo progetto, di notevole impatto ambientale, ha perso completamente il suo asse strategico legato allo sviluppo dell’arteria Tirreno Brennero non più in previsione». Lo studio sui flussi di traffico, richiesto da lCoordinamento dei Comitati contro le autostrade Cr-Mn e Ti-Bre e commissionato dalle Amministrazioni Provinciali di Mantova e di Cremona nel 2003, aveva già dimostrato come questi non fossero sufficienti a giustificare l’opera e tutt’oggisi attestano attorno agli 8mila veicoli al giorno. «Ribadiamo a Regione Lombardia la richiesta di dichiarare decaduta la convenzione di concessione, e chiediamo chele risorse promesse dal Presidente Fontana per finanziare la Cr-Mn vengano destinate, attraverso un preciso accordo di programma tra Regione e Province, atutti quegli interventi, sulla viabilità e sulle ferrovie, in grado di migliorare in modo sostenibile, la vita di studenti, lavoratori e pendolari. A partire proprio dalla riqualificazione della SP10»conclude Cesare Vacchelli, portavoce del Coordinamento dei Comitati contro la Cremona-Mantova.