È morto a Milano all’età di 87 anni Livio Caputo, politico italiano storico giornalista del Giornale, di cui è stato direttore ad interim dopo le dimissioni di Alessandro Sallusti e prima della nomina, annunciata il giorno stesso della sua scomparsa, di Augusto Minzolini
Nato a Vienna nel 1933, Caputo intraprese la carriera giornalistica e fu anche scrittore. Corrispondente da Bonn per il Corriere d’Informazione e il settimanale Gente, lavorò poi da Londra come inviato del Resto del Carlino, La Nazione e Epoca. In seguito, trentenne, lavorò anche a New York come capo della redazione dei periodici editi da Arnoldo Mondadori.
Di ritorno in Italia diresse per un breve periodo Epoca, per poi divenire editorialista del Giornale, fondato e diretto da Indro Montanelli, di cui fu amico. Caputo lavorò anche come direttore del quotidiano La notte, come capo servizi esteri per il Corriere e come vicedirettore per il Giornale.
Quanto alla carriera politica, Caputo, considerato uno dei maggiori esponenti del movimento liberale italiano, nel 1994 si candidò al Senato con Forza Italia, venne eletto diventando vice capogruppo vicario e poi sottosegretario agli Affari Esteri. Per 10 anni, poi, tra il 1996 e il 2006 fu consigliere comunale di Milano.
Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, esprime “cordoglio e vicinanza alla famiglia” per la scomparsa del giornalista Livio Caputo. “Un Professionista con la ‘P’ maiuscola, oltre che – aggiunge il governatore – un grande inviato e un ottimo direttore. Un grande maestro di giornalismo. Senza dimenticare il suo impegno civile al Parlamento”.
“L’ho conosciuto personalmente – conclude Fontana – e mi piace ricordarlo quando, ancora da studente universitario, partecipai a un affollatissimo incontro a Varese. Restai colpito dall’efficacia e dalla concretezza dell’intervento con cui Caputo descrisse l’esperienza di giornalista raccontando casi di cronaca e nera e in particolare di sequestri di persona”.