“Le forti ondate di maltempo che stanno colpendo la Martesana hanno messo in ginocchio aziende e famiglie. Nonostante gli enormi sforzi fatti dagli operatori di Protezione civile, Forze dell’Ordine, Militari e Vigili del Fuoco, che ringraziamo per l’impegno e sacrificio, permangono forti criticità in tutta l’area. Per questo chiederò con urgenza lo stato di calamità naturale e misure volte a sostenere imprese e cittadini”. – così Christian Garavaglia, capo gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale.
Sulle vasche di laminazione “non si è lamentato il sindaco Sala che conosce la situazione, si è lamentato l’assessore Granelli che evidentemente non conosce la situazione”. Così il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, a margine della presentazione dell’impianto fotovoltaico di Fondazione Fiera Milano, A2A e Fiera Milano, a Rho Fiera. Il governatore ha così risposto al Comune che con le parole dell’assessore alla Sicurezza Marco Granelli ieri ha sollecitato la Regione a completare le vasche di laminazione di sua competenza, in riferimento all’esondazione dei fiumi Lambro e Seveso. “Noi stiamo realizzando le vasche di laminazione i cui lavori sono iniziati in ritardo non per colpa nostra, ma per una questione legata a delle decisioni sulle quali il territorio non riusciva a trovare una sintesi – ha sottolineato Fontana – se poi Granelli vuole fare polemica per cercare di nascondere le sue problematiche buon per lui, a noi non interessa. Noi cerchiamo di fare le cose utili per la comunità e non vogliamo mai polemizzare”.
“Quando in un anno vengono tagliate risorse destinate alla tutela dell’ambiente e del territorio pari al 60% rispetto all’anno precedente, è ovvio che qualche problema si crea. Quando si tergiversa su opere già avviate, ma mai terminate, che sono fondamentali in caso di eventi estremi, è scontato che poi succede un disastro. Ma solo a Palazzo Lombardia non lo capiscono, convinti come sono che i cambiamenti climatici siano un’invenzione dei partiti di opposizione”: lo afferma Pierfrancesco Majorino, capogruppo Pd in Consiglio regionale, all’indomani delle esondazioni di Seveso e Lambro e al secondo giorno di maltempo in Lombardia.
“Sui capitoli delle risorse destinate alla deimpermeabilizzazione, alla rigenerazione urbana, al rischio idrogeologico, alle politiche di adattamento e mitigazione Regione ha tolto 167 milioni di euro, da un bilancio all’altro. Significa non capire che si tratta di interventi prioritari, urgenti, indifferibili. I risultati delle politiche della destra in tema di tutela dei nostri territori, che vuol dire proteggere cittadini e attività produttive, si vedono proprio in queste ore: corsi d’acqua che esondano e allagano interi quartieri, città, paesi”, insiste Majorino. “Ribadisco l’importanza di realizzare le vasche di laminazione di Senago, Paderno Dugnano e Lentate sul Seveso su cui Regione è in pesante ritardo. Anche l’emergenza Lambro è responsabilità regionale e non basta pulire i tombini, di fronte alle esondazioni, come suggerisce l’assessore regionale al Territorio. Invito ancora una volta a fare tutti la propria parte, partendo dal completamento delle opere e dal ripristino delle risorse, che spettano a Regione Lombardia”, conclude il capogruppo dem.
“È in corso il graduale svuotamento delle aree di laminazione che agiscono sul fiume Lambro riempitesi nelle scorse ore. In particolare, la vasca di Inverigo che ha una capienza di 1 milione di metri cubi, oltre al lago di Pusiano che garantisce una laminazione di 5 milioni di metri cubi. È attiva anche la vasca di Costa Masnaga con una capienza di 1,5 milioni di metri cubi. Sono inoltre in corso sopralluoghi nelle aree interessate. Gli interventi sono funzionali a prevenire ulteriori ondate di maltempo”: lo comunica l’assessore regionale al Territorio, Gianluca Comazzi in un aggiornamento sulla situazione riguardante le vasche di laminazione del fiume Lambro.
“Basta negazionisti in Lombardia, il cambiamento climatico è evidente da tempo, nonostante a destra ci sia chi ancora si ostini a negarlo con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. Adesso servono azioni concrete per aiutare le famiglie alluvionate, a causa della pioggia torrenziale di questi ultimi giorni. Chiederemo alla Giunta di trovare risorse economiche, per sostenere le spese di coloro i quali hanno auto sotto metri d’acqua e danni alle abitazioni colpite dall’esondazione di Lambro e Seveso”. Lo afferma il capogruppo M5S in Consiglio regionale, Nicola Di Marco. “Ci sono anziani e persone disabili disperati in queste ultime ore, famiglie rovinate per i danni causati dalla caduta insistente della pioggia – prosegue -. Chiediamo a Regione Lombardia di agire con maggiore tempestività rispetto a quanto accaduto con le persone colpite dalle calamità atmosferiche dello scorso luglio. Si sa da molto tempo che il Lambro è soggetto a periodiche e frequenti piene, con esondazioni nei tratti maggiormente urbanizzati, quali quelli di Monza e Milano. Il consumo di suolo incontrollato degli ultimi anni impermeabilizza i terreni aumentando il rischio esondazioni, con danni a cose e persone inaccettabili. In un contesto di cambiamento climatico, come quello che ci troviamo a vivere, occorre ripensare alla gestione del territorio e cercare il più possibile di prevenire i possibili effetti attraverso l’accurata manutenzione dei fiumi, degli argini e della rete fognaria. I lombardi non meritano di essere abbandonati”, conclude.
“Le prossime ore saranno un nuovo importante test per le vasche di laminazione di Milano nel Parco Nord, che – dopo aver contenuto la piena del Seveso per diverse ore – non hanno alla fine potuto evitare l’esondazione a Niguarda, a causa delle continue precipitazioni nel territorio della Brianza comasca. Poteva andare molto peggio; per cui possiamo dire che le vasche di laminazione del Parco Nord ieri hanno gestito nel modo migliore il test più difficile. È però altrettanto chiaro che, di fronte a un continuo aggravamento del quadro climatico e del rischio connesso, i 250.000 metri cubi di capacità delle vasche di Milano sono un presidio di sicurezza insufficiente”: così una nota di Legambiente Lombardia. “Nelle prossime 24 ore sono previste precipitazioni che potrebbero portare da 30 a 40 mm di nuova pioggia sul territorio del bacino del Seveso, già saturo d’acqua: l’onda di piena potrebbe arrivare a Milano incontrando il bacino non ancora del tutto svuotato, e quindi con limitata capacità di accumulo. Per scrivere la parola fine alla continua emergenza delle alluvioni del Seveso – prosegue Legambiente – è urgente accelerare sull’opera più importante dell’intero sistema di laminazione delle acque lungo l’asta del Seveso: la vasca di Varedo. La sua capacità, prevista in ben 2,2 milioni di metri cubi, è l’unica garanzia di poter fronteggiare eventi alluvionali anche più intensi e prolungati di quelli che si stanno verificando in questi giorni. I costi dell’opera sono significativi, a causa degli importanti interventi di bonifica dovuti al terreno contaminato dallo stabilimento ex-SNIA. Si tratta di un investimento ormai improcrastinabile e insostituibile, in considerazione del fatto che lungo il corso del Seveso, nei venti chilometri che il torrente percorre tra provincia di Monza-Brianza e città Metropolitana, non ci sono più aree libere in grado di accogliere altre opere idrauliche. Si è costruito ovunque, aumentando il rischio idraulico lungo l’intera asta torrentizia, e ora non c’è più modo di porre rimedio, se non realizzando quelle vasche”. “Presidente Fontana, non sono accettabili ulteriori ritardi. Le vasche di Varedo sono una assoluta priorità per la sicurezza del territorio,” sollecita Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. “È ora di scrivere la parola fine a troppi anni di dubbi e tentennamenti che hanno fin qui impedito l’avvio dei cantieri. Le opere realizzate lungo il corso del Seveso, da Milano alla Brianza Comasca, sono preziose per la gestione delle piene, ma il bacino di contenimento di Varedo è quello più strategico, oltre a essere l’unico in grado di assicurare il funzionamento del sistema nelle condizioni meteoclimatiche più estreme.”
L’esondazione del Lambro verificatasi mercoledì 15 maggio ha duramente colpito il CeAS – Centro Ambrosiano di Solidarietà, che ha sede nel parco Lambro di Milano. La struttura si trova ora sommersa da oltre un metro d’acqua e le 70 persone ospitate hanno dovuto abbandonare le loro comunità di accoglienza.
“La situazione è gravissima e non ci consente al momento di quantificare precisamente i danni, ma da una prima ricognizione che è stata possibile, dobbiamo constatare danni per diverse decine di migliaia di euro”, spiegano operatrici e operatori del CeAS.
Ad andare perduti sono stati elettrodomestici e arredi delle comunità residenziali, vestiti delle persone ospiti, attrezzature degli uffici, impianti.
Il CeAS, fondato dal Cardinal Martini nel 1986 e per anni guidato da don Virginio Colmegna, è un villaggio solidale che offre accoglienza e aiuto a 70 persone con diverse fragilità: mamme sole con i loro bambini, famiglie in emergenza abitativa, bambini e ragazzi, donne fragili, persone con disagio psichico e dipendenze.
Le persone ospiti del CeAS sono state tutte evacuate e sono temporaneamente accolte da una parrocchia del quartiere, ma non potranno rientrare nelle loro comunità per alcune settimane. Il Centro Ambrosiano di Solidarietà sta già cercando delle soluzioni alternative in vista dei lavori di ripristino delle strutture.
Già nel 2014 il Centro Ambrosiano di Solidarietà aveva subito i danni di una grave alluvione e ora si trova ancora una volta a dover ricominciare: “Facciamo appello alla solidarietà di tutti i milanesi, affinché le famiglie, i bambini, i giovani e le donne nostre ospiti possano al più presto rientrare nelle loro comunità, che sono la loro casa”.
Il Centro Funzionale Monitoraggio Rischi Naturali della Regione Lombardia ha confermato anche oggi l’avviso di criticità arancione per rischio idrogeologico e rischio idraulico. Le piogge continuano a cadere copiose sulla città e sui territori a nord e nord-est percorsi dai bacini del Seveso e del Lambro. Il Centro operativo comunale (COC) della Protezione civile è attivo per il monitoraggio dei livelli idrometrici dei fiumi e per coordinare gli interventi. La vasca del Seveso è stata in parte svuotata per consentire, qualora le piogge lo rendessero necessario, di tornare a riempirsi delle acque del fiume Seveso per scongiurare esondazioni in città. Durante l’allerta meteo si invita a non sostare nelle aree a rischio esondazione dei due fiumi, in prossimità dei sottopassi, sotto gli alberi e le impalcature di cantieri, dehors e tende. È importante provvedere alla messa in sicurezza di oggetti e vasi sui balconi e di tutti i manufatti che possono essere spostati dalle intemperie. Lo comunica Palazzo Marino. (MiaNews)