“Mentre Regione Lombardia da mesi sta combattendo senza sosta e vincendo la lotta contro il Covid 19, ci sono sciacalli che, ridotti all’irrilevanza dalla storia e dagli elettori, usano una tragedia sanitaria di carattere mondiale per puro interesse politico. Rifondazione Comunista per provare a qualcuno di esistere ancora, chiede il commissariamento della Sanità lombarda. Poi, magari, condannerà il presidente Fontana a trascorrere qualche anno in un gulag siberiano al fine di “rieducarli” all’ideologia comunista. Per fortuna i lombardi, giorno dopo giorno, stanno capendo che la Regione ha fatto tutto il possibile per contenere i danni di una vera e propria “bomba atomica” scoppiata nella nostra Regione”. Cosi interviene il consigliere regionale della Lega Riccardo Pase in merito ai manifesti apparsi in alcuni comuni del milanese a firma Rifondazione Comunista, che accusano Lega e Giunta lombarda di aver mal gestito l’emergenza sanitaria per Coronavirus.
“Riempire di manifesti abusivi le strade sperando di fare passare falsità e polemiche per verità, –prosegue Pase – evidenzia chiaramente la frustrazione di un partito che, ormai cancellato dalla storia, i morti li ha fatti lui in tutto il mondo, ma non per epidemia. Quando si parla di Sanità lombarda, si include tutto il personale medico, gli infermieri e gli operatori che ogni giorno salvano vite, non solo quelle dei Lombardi ma di tutto il Paese. Professionisti competenti a cui portare rispetto e non offese attraverso questo mero sciacallaggio politico. Invito Rifondazione Comunista – conclude – a rivolgere le domande pubblicate sul loro manifesto al Governo che si è dimostrato inesistente e totalmente incapace nella gestione dell’emergenza sanitaria di tutto il Paese”.