Questa mattina il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato in visita al Cimitero Monumentale di Milano dove, scortato dai Corazzieri, ha deposto una corona sulla tomba sita al Famedio del Monumentale, di Alessandro Manzoni, di cui quest’anno ricorre il 150′ anniversario della scomparsa.
Le foto sono di Ezio Cairoli.
“Ho deposto questa mattina, a nome della Repubblica, una corona di fiori sulla tomba di Alessandro Manzoni, in occasione del 150esimo anniversario della morte. Un grande scrittore, un grande italiano, un grande milanese. Perché, caro sindaco, non si potrebbe spiegare Manzoni senza Milano e, credo che si possa dire, Milano senza Manzoni”: così il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella iniziando il suo intervento a Casa Manzoni nell’ambito delle celebrazioni per i 150esimo anniversario della morte dello scrittore, dove sono presenti anche il sindaco Giuseppe Sala e il presidente della Regione Attilio Fontana. “Con questa cerimonia, che, così raccolta e partecipata sarebbe piaciuta ad Alessandro Manzoni, vogliamo rendere testimonianza di quanto l’Italia gli sia debitrice, in termini di pensiero, di produzione letteraria, di esempio morale, di evoluzione della lingua – ha proseguito Mattarella – Manzoni, uno degli spiriti più nobili del nostro Ottocento, protagonista del Romanticismo e del Risorgimento italiano. Definito, a ragione, il padre del romanzo italiano e maestro indiscusso di tante generazioni di letterati e di patrioti”
“Manzoni si è sempre sottratto, per la sua proverbiale riservatezza e anche per ragioni di salute, alla militanza politica in senso stretto. Ma è considerato, ben a ragione, un ispiratore e un propulsore del nostro Risorgimento e dell’Unità d’Italia. Ed è, a tutti gli effetti, un padre della nostra Patria”: lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un passaggio del suo intervento a Casa Manzoni per le celebrazioni del 150esimo anniversario della morte dello scrittore. “Ricollegandosi alla grande tradizione della poesia civile, di Dante, Petrarca e Foscolo, ambiva a un’Italia unita, che non fosse una mera espressione geografica, una addizione a freddo di diversi Stati e staterelli, ma la sintesi alta di un unico popolo, forte e orgoglioso della sua cultura, della storia, della sua lingua, delle sue radici”, ha aggiunto Mattarella.
In un altro passaggio del suo intervento il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha affermato: “A proposito del Romanticismo e del Risorgimento italiano si cita spesso la triade Dio, Patria e Famiglia, quasi in contrapposizione alla triade della Rivoluzione Francese, Libertà, Eguaglianza, Fraternità. E’ una cesura eccessivamente schematica”. “Il romantico e cattolico Manzoni, in verità, non rinnega i valori della Rivoluzione Francese, anzi, li approva e li condivide, insistendo soprattutto sul quello più trascurato, la fraternità – ha detto Mattarella -. La Rivoluzione Francese, secondo Manzoni, aveva tradito questi valori, perché, con il giacobinismo, si era trasformata nell’ideologia del Terrore e della violenza”.