I vertici di Vivendi, il colosso francese delle telecomunicazioni, risultano indagati dalla Procura della Repubblica di Milano. Lo si evince “dall’avviso di chiusura indagini” dell’autorità giudiziaria, come riporta oggi il Corriere della Sera.
Il fascicolo, aperto nel 2016 su denuncia del gruppo Mediaset, vede quindi iscritti il finanziere Vincent Bolloré e l’ad Arnaud de Puyfontaine per le ipotesi di reato di “manipolazione del mercato” e di “ostacolo all’esercizio delle funzioni di autorità pubblica di vigilanza” Bollorè, in particolare, viene accusato dai pm di aver ingannato il mercato “contestando pretestuosamente la veridicità dei dati dell’accordo dell’8 aprile 2016 tra Vivendi e Mediaset per l’acquisto di Mediaset Premium”, e poi di aver inviato in tre occasioni comunicazioni in cui ha “fatto credere che l’inadempimento contrattuale di Vivendi dipendesse da sottaciute mine finanziari dentro Mediaset Premium”.
L’altra accusa a Bollore poggia “su tre informazioni celate all’autorità di vigilanza sulla Borsa” su “ingenti acquisti di azioni Mediaset” e su “abboccamenti” con Telecom Italia e Mediobanca.
Vincent Bollorè avrebbe posto in essere una condotta manipolativa anche sul titolo Premafin, propedeutica al buon esito dell’acquisizione da parte di Groupama di una partecipazione rilevante nella finanziaria. (ANSA).