di Apostolos Apostolou
Secondo Efrem Lim dell’Università statale di Arizona in uno studio pubblicato sul Journal of Virology, gli scienziati dell’Università di Arizona hanno scoperto una mutazione del nuovo coronavirus che sembra seguire lo stesso schema della Sars del 2003 e potrebbe rappresentare un indebolimento del virus. Si tratta secondo Efrem Lim di una semplice mutazione, ma di un cambiamento che potrebbe compromettere la capacità del virus di resistere al sistema immunitario dellorganismo ospite, rendendo le infezioni più deboli e i contagi meno aggressivi. (ASU scientific team finds new, unique mutation in coronavirus study studySARS-CoV-2 mutation mirrors one found during 2003 SARS outbreak https://asunow.asu.edu/)
E Mentre il coronavirus stia mutando verso la fine, dell’epidemia abbiamo un manifesto della vista dagli artisti. Leggiamo: «Duecento artisti e scienziati di tutto il mondo – fra i quali Paolo Sorrentino, Monica Bellucci, Madonna e Robert de Niro – hanno firmato un appello pubblicato oggi sul quotidiano francese Le Monde contro un “ritorno alla normalità” dopo la pandemia del coronavirus, auspicando al contrario “una trasformazione radicale” del sistema contro il “consumismo”. “Ci sembra inimmaginabile ‘tornare alla normalità'” scrive il collettivo di artisti e scienziati nella tribuna sul quotidiano, lanciata per iniziativa dell’attrice francese Juliette Binoche e dell’astrofisico francese Aurélien Barrau. Secondo i firmatari, la pandemia è una “tragedia” ma “la crisi ha il vantaggio di invitarci a far fronte alle domande essenziali”. “Il problema è sistemico” ritiene il gruppo di personalità, fra le quali Jane Fonda, Cate Blanchett, Marion Cotillard, Peter Brook, Marianne Faithfull. “La catastrofe ecologica in corso – si legge nel testo – fa parte di una ‘metacrisi'” poiché il “consumismo ci ha portati a negare la vita stessa: quella dei vegetali, degli animali e quella di un gran numero di umani. L’inquinamento, il riscaldamento e la distruzione degli spazi naturali portano il mondo a un punto di rottura”. Gli artisti e gli scienziati firmatari lanciano un appello “solenne” ai “dirigenti e cittadini” a “uscire dalla logica insostenibile che ancora prevale, per lavorare a una profonda rifondazione degli obiettivi, dei valori e delle economie”. Una “trasformazione radicale si impone – scrivono – a tutti i livelli”, ma essa “non ci sarà senza un impegno massiccio e determinato” perché “è una questione di sopravvivenza, oltre che di dignità e di coerenza”.(Ansa.it)»
Gli artisti che firmano il manifesto per una nuova vita sono quelli che sostenevano che liberati dal reale, potere fare più reale del reale iperiale. Erano quelli che sostenevano la legge mercantile della società e vedevano solo un valore questo che dice, esiste una legge “più caro del caro”. Erano quelli che sostenevano che c è una regola fra gioco estetico e speculazione. Come quando non ci sono più regole del gioco estetico, esso comincia a divampare in tutte le direzioni cosi allocche si perde qualunque riferimento alla legge dello scambio, il mercato precipita in una speculazione senza fine. Questi idoli sintetici, questi mutanti biologici, che ognuno cerca il proprio look che organizzano un’ estroversione senza profondità, una sorta di ingenuità pubblicitaria in cui ciascuno diventa l’ impresario della propria apparenza e allora questi sono che danno lezioni per un manifesto della vita.
Apostolos Apostolou
Scrittore e Docente di Filosofia