Milano è la città della modernità, della tecnologia e dell’innovazione. Questa è la metropoli di Piazza Gae Aulenti, con grattacieli di vetro e del Bosco Verticale, tra architettura e sostenibilità. Senza dubbio, Milano è una delle destinazioni per le startup e per le compagnie che vogliono spostarsi online. Nella capitale lombarda, la digitalizzazione è un modo di vivere. Non solo, è un modo di inventare il futuro.
La pandemia ha accelerato questo processo di digitalizzazione, costringendo molte industrie e aziende a spostarsi online. Per sopravvivere al Covid, è stato necessario reinventarsi, per tutti gli italiani. Non più negozi e uffici aperti al pubblico, ma shopping online e smart working. Ancora una volta, Milano ha dato il passo all’innovazione.
Tutto è iniziato con il Piano di Trasformazione Digitale, lanciato proprio nel 2021 come risposta alla pandemia. Questo piano stilato dal Comune prevede quattro pilastri: infrastruttura, servizi digitali, educazione digitale, digital Skill.
Per cui, la città lombarda si concentra su tecnologia e cultura digitale per sopravvivere questa epoca online. Il piano comprende lo sviluppo di sistemi facili ma robusti, accessibili a tutti i cittadini. Con le innovazioni, non mancano certo i dubbi. Per cui, l’educazione diventa fondamentale. Educare i cittadini ma anche le imprese con corsi e programmi per la nuova Milano.
Come scrive il Comune sul proprio sito, “con l’aggravarsi dell’emergenza Covid-19 e l’introduzione del lockdown, il digitale è diventato sempre di più un elemento di inclusione sociale e abilitatore di risposte per la sopravvivenza e il benessere delle persone.” Quindi, connettersi per non rimanere mai indietro. E connettersi per rimettere il cittadino al centro, con servizi inclusivi, per tutti.
Un esempio di questa strategia è il percorso formativo “Fiera Milano Education,” un piano di formazione per i dipendenti di imprese che stanno effettuando una transizione digitale.
“Attraverso il nuovo hub formativo, vogliamo continuare a investire sul capitale umano poiché crediamo sia la leva indispensabile per la ripartenza,” ha detto Luca Palermo, amministratore delegato e direttore generale di Fiera Milano, a il Giornale. Il percorso dura tre mesi, con 50mila ore di formazione, 62 corsi e 190 classi. Una vera e propria opportunità per Milano.
Insomma, la digitalizzazione della città è in corso. In più, include tutte le industrie che hanno dovuto spostarsi online, in tutta Italia. Una di queste è quella dei casinò. Durante la pandemia, le sale da gioco e di scommesse sono state chiuse per oltre sei mesi, causando perdite ingenti al settore. Molti casinò si sono spostati online, offrendo ai loro appassionati anche l’opportunità di giocare alla ai loro giochi di casinò preferiti. I portali specializzati nelle scommesse offrono anche un catalogo vario di giochi di casinò. Un’esempio è il servizio di roulette-on-line.it i suoi giochi di online roulette ma la varietà è enorme e le opzioni online sono infinite.. Insomma, non serve rinunciare a niente.
Durante la ricerca di Fpa per Dedagroup public services, Milano è stata promossa grazie alla sua “maturità digitale.” Tra 110 comuni italiani, la città lombarda si posiziona in fase di “spinta,” cioè in continua crescita e promozione della trasformazione digitale. Non sono solo promesse: a Milano, sono fatti. L’infrastruttura è solida, lo smart working funziona e i cittadini vanno sempre più online per usufruire di servizi -e non solo per lo shopping.
Questo è uno dei comuni più virtuosi e digitali d’Italia e il percorso è appena iniziato. Passa dalle imprese ma anche dalle scuole, come il progetto LABora del Politecnico di Milano. Qui, gli studenti creano modelli digitali dei loro progetti, in una vera “fabbrica di idee.” Dal campus, possono nascere innovazioni come quelle promosse dall’architetto Renzo Piano, con montagne ondulate e edifici con boschi.
Il futuro di tutta l’Italia è digitale, con industrie che esistono solo online, aziende sempre più in smart working e studenti che cercano l’innovazione. Tutte le prove puntano a una città come fulcro: Milano.