Milano Monza Open-Air Motor Show, esposto di Legmbiente alla Corte dei Conti per sostegni pubblici.

Il sindaco Giuseppe Sala all'inaugurazione della manifestazione (Foto Mianews)

Il Milano Monza Open-Air Motor Show ha ricevuto sostegno economico sia dalla Regione Lombardia, sia dal Comune di Milano, in virtù di una presunta utilità pubblica nel promuovere valori e contenuti della mobilità sostenibile. In particolare, la deliberazione di Regione Lombardia n. 4557 del 19/04/2021 ha stanziato € 240.000 a fondo perduto per la manifestazione motoristica perchè, testualmente, “avrà come focus principale i mezzi di trasporto secondo le nuove tecnologie, la sostenibilità ambientale, le fonti di energia alternativa” e perché “apporta un contributo di rilievo sportivo”. Il Comune di Milano con la deliberazione della giunta comunale n. 528 del 14/05/2021 ha concesso invece uno sconto di € 365.000 sulla tassa di occupazione del suolo (da € 437.000 a € 72.000) in quanto la manifestazione sarebbe caratterizzata dall’obiettivo, si legge, “ di incentivare una mobilità sostenibile, facendo conoscere in anteprima le novità utili ad affrontare le problematiche ambientali in città” e dalla “promozione di una mobilità eco-sostenibile che possa favorire un basso impatto ambientale”.

 

Gli ambientalisti rilevano invece che la caratterizzazione della manifestazione non aveva nulla a che fare con la mobilità sostenibile. Come infatti si è potuto evincere dalla comunicazione ufficiale degli organizzatori, dai comunicati stampa, dalle attività sui social e sui media, nonché soprattutto dai modelli di auto e moto esposte, gli aspetti dell’ambiente, della sostenibilità, addirittura delle “energie alternative” non sono stati trattati. Mentre invece sono stati ampiamente promossi concetti come “velocità”, “potenza”, “prestazioni”, valori tutt’altro che orientati alla mobilità sostenibile. Inoltre, sul sito web della manifestazione era chiaramente indicato come tramite i QRCode posti su ogni pedana il pubblico avrebbe potuto ottenere “link per contattare le case costruttrici”, avendo come intenzione “un segnale di ripartenza per il mondo dei saloni e il settore automotive”, evidenziando il carattere commerciale della manifestazione. Un salone allestito parcheggiando automobili nelle aree pedonali più iconiche della città ha veicolato un messaggio negativo e tutt’altro che sostenibile.

 

Tutti gli esperti del settore sanno che la motorizzazione elettrica dei veicoli di per sé non è condizione né necessaria, né sufficiente a caratterizzare un mezzo di trasporto come sostenibile, e che per promuoverne valori e contenuti è necessario informare su pro e contro di tutte le modalità di trasporto, non soltanto sui vantaggi di una.

 

Le associazioni ambientaliste si rivolgono quindi al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e al Sindaco di Milano Giuseppe Sala con queste parole: “Vogliamo credere che Fontana e Sala fossero in buona fede e si siano fatti convincere dagli organizzatori, che hanno presentato loro l’evento come orientato alla sostenibilità, quando nei fatti non lo è stato. Noi non abbiamo trovato nulla di sostenibile in questa manifestazione: proporre come mezzo di trasporto sostenibile automobili pesanti, ingombranti, potenti, veloci ed energivore non ha molto senso nel momento in cui è stata dichiarata l’emergenza climatica. Quando la grande parte delle auto esposte erano da oltre 2 tonnellate di peso, con motori di diverse centinaia di kW e velocità oltre 200 km/h e 300 km/h, poco importa che abbiano alimentazione diesel, ibrido o elettrica: rimangono dei mezzi di trasporto inefficienti, insostenibili e pericolosi”.

 

Le associazioni ritengono che la manifestazione in oggetto sia stata una fiera commerciale orientata al profitto, e quindi non meritevole di sostegno finanziario pubblico di cui hanno beneficiato oltre trenta soggetti privati, sicuramente capaci di coprire l’importo.

 

Per queste motivazioni hanno inviato un esposto alla Procura regionale lombarda della Corte dei Conti affinché valuti l’eventuale danno erariale causato alle casse pubbliche.

 

 

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