#milanoricomincia o #milanosiferma? La mobilità ciclistica nella Fase 2 a Milano: Legambiente Lombardia scrive al sindaco Giuseppe Sala e all’assessore Marco Granelli: “vogliamo tempi più brevi, non blocchiamo la città”.

Un operatore di monopattini elettrici posiziona i mezzi negli stalli della sosta, Milano, 22 aprile 2020. ANSA / PAOLO SALMOIRAGO

Il Comune di Milano sta affrontando con competenza e senso di responsabilità i temi della mobilità post-Covid. Le dichiarazioni del sindaco e degli assessori e i documenti diffusi, come Milano 2020 – strategia di adattamento, delineano i termini di una città nuova, aperta e sostenibile, adatta ad affrontare la ripresa.

Legambiente ha partecipato con grande interesse al tavolo Verso il Biciplan di Milano del 22 aprile scorso, il cui ordine del giorno è stato per forza di cose molto influenzato dalle necessità di Fase 2.

La creatività più volte invocata dal Sindaco di Milano è sicuramente la strategia migliore per la ripresa, anche e soprattutto per ciò che riguarda la mobilità individuale, ma il ruolo attribuito a pedonalità e ciclabilità illustrato nella riunione non sembra essere all’altezza della visione politica dell’amministrazione, una visione che ha avuto ampio risalto sulla stampa nazionale e internazionale, con grandi aspettative da parte di tutti.

L’associazione del cigno verde condivide le linee generali dei provvedimenti illustrati dal Comune di Milano, ma vede i rischi delle tempistiche troppo dilatate: ritardare la messa in pratica delle buone idee dell’amministrazione priverebbe i cittadini di un’alternativa di mobilità necessaria a non bloccare la città con troppe automobili, con un trasporto collettivo a ridotta efficienza.

In attesa di realizzare al meglio gli assi di scorrimento ciclabili illustrati nella riunione, ci sentiamo di insistere per la rapida realizzazione di itinerari provvisori mediante infrastrutture leggere, tracciati con segnaletica orizzontale gialla e delineatori di corsia, a cominciare dall’estensione degli assi pedonali e ciclabili previsti nel Pums. Il Codice della Strada e i DPCM vigenti offrono i necessari strumenti amministrativi per attuare variazioni temporanee della circolazione, qualora l’ente proprietario emanasse ordinanza,” hanno scritto al sindaco Barbara Meggetto, presidente Legambiente Lombardia e Federico Del Prete, presidente del circolo Legambici.

 

La lettera completa al Sindaco Sala e all’Assessore Granelli.