Monopattini, ancora un incidente mortale. De Corato: servono casco, assicurazione e patentino. Purcaro (Dekra): non basta, la sicurezza va garantita dal governo.

Il monopattino elettrico sul luogo dell'incidente a Milano, 17 luglio 2020. La donna che lo stava guidando, 31 anni, è stata travolta da un furgone in via Brega e successivamente trasportata in gravi condizioni al Niguarda. ANSA/PAOLO SALMOIRAGO

“Un bilancio gravissimo, con due morti, a seguito dell’incidente di ieri sera a Trezzano sul Naviglio, tra una moto ed un monopattino”. Lo dichiara l’assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale, Riccardo De Corato, che ha espresso vicinanza ai familiari dei due uomini deceduti.

DATI INCIDENTI- “Nella sola città di Milano – ha aggiunto – secondo i dati registrati da Areu, tra il 1° giugno 2020 ed oggi ci sono state 965 richieste di soccorso per incidenti con questi mezzi”.

MODIFICA CDS – “Come ribadisco da tempo ritengo che le modifiche del codice della strada entrate in vigore a novembre scorso non abbiano in alcun modo incrementato la sicurezza. Le frecce, il doppio freno e la riduzione di 5 chilometri orari della velocità non hanno dato, fino ad ora, i risultati auspicati”.

“La scorsa settimana – ha evidenziato De Corato – il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato a maggioranza la proposta di legge al Parlamento per modificare l’attuale normativa sui monopattini elettrici, con la quale vogliamo che la sicurezza stradale assuma un ruolo centrale nell’utilizzo dei monopattini elettrici. Si tratta, infatti, di una proposta che intende modificare la normativa attuale introducendo l’obbligo di copertura assicurativa per tutti, la frequenza ad un corso di abilitazione per i conducenti minorenni, l’obbligatorietà del casco anche per i maggiorenni. E, infine, il marchio CE per ogni monopattino circolante”.

 

“Fondamentale è invece per la sicurezza di tutti – aggiunge l’assessore regionale alla Sicurezza – che vengano fatte rispettare le norme del codice della strada anche ai monopattinisti per i quali, troppo spesso, sembrano non valere: sensi unici, limiti di velocità e marciapiedi non esistono. Mi auguro che si arrivi al più presto possibile ad una norma nazionale che regolamenti maggiormente l’utilizzo dei monopattini elettrici in modo da incrementare la sicurezza per tutti: sia per chi li guida, sia per gli altri utenti della strada”. (LNews)

“I monopattini elettrici continuano ad essere un pericolo e il rischio di essere coinvolti in un incidente stradale resta, purtroppo, ancora molto alto. Le nuove regole, entrate in vigore di recente con le modifiche apportate al Codice della Strada, evidentemente non bastano per garantire la necessaria sicurezza, il Governo ne prenda atto, occorrono modifiche e integrazioni”. Così Toni Purcaro, Chairman DEKRA Italia e Executive Vice President CEEME Region DEKRA Group, che sottolinea come “l’incidente avvenuto la scorsa notte a Trezzano sul Naviglio, tra un monopattino elettrico e una moto, che ha causato un morto e un ferito grave, è solo l’ultimo in ordine di tempo. Ad oggi sono 14 i decessi e decine i feriti, con gli utenti dei monopattini sempre più coinvolti in sinistri, come emerge dall’Osservatorio dell’Asaps, l’Associazione sostenitori Amici della Polizia Stradale”.

Secondo Purcaro “è evidente la necessità di intervenire. Le norme decise per evitare il parcheggio selvaggio dei mezzi o l’introduzione dell’obbligo del doppio freno, di indicatori di direzione e di stop, oppure misure come il divieto di circolazione sui marciapiedi o contromano o, ancora, la riduzione della velocità sulle strade urbane, non bastano per migliorare la situazione e tutelare non solo gli utenti della micromobilità elettrica ma anche i semplici pedoni”.

Come DEKRA “riteniamo fondamentale, ad esempio, l’uso del casco per ridurre e/o evitare traumi, valutare nuovi limiti sulla velocità, creare parcheggi dedicati, inserire una assicurazione obbligatoria e sostenere una formazione professionale adeguata per chi decide di muoversi con i miniveicoli elettrici. Bisogna, poi, contenere i difetti dell’infrastruttura stradale, non proprio adatta per la circolazione e la fruibilità della mobilità leggera, pensare a una corretta omologazione e manutenzione dei mezzi e migliorare la visibilità notturna attraverso l’impiego di appositi indumenti riflettenti. La sicurezza stradale globale, tema inserito nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, è ormai centrale quando si parla di mobilità sostenibile” conclude Purcaro.