Nelle indagini sull’incidente della funivia del Mottarone in cui sono morte 14 persone cambia ‘in corso d’opera’ il giudice. Con un provvedimento definito dalle difese “anomalo” e senza precedenti, il presidente del Tribunale di Verbania Luigi Maria Montefusco, ha riassegnato il procedimento alla “titolare per tabella del ruolo” ossia al giudice Elena Ceriotti e ha ‘esonerato’ Donatella Banci Buonamici, il gip che ha scarcerato i tre indagati fermati meno di tre giorni dopo la tragedia.
Una questione di “equa e coerente distribuzione del lavoro”, la definisce il presidente Montefuschi, ma col rischio di allungare i tempi della decisione sull’incidente probatorio chiesto dalla difesa di Gabriele Tadini, il caposervizio dell’impianto ora ai domiciliari. Richiesta contro cui si schiera la Procura per preservare le indagini che altrimenti potrebbero essere pregiudicate “in modo irreversibile” e per evitare di fare iscrizioni nel registro degli indagati a ‘pioggia’ e non ‘mirate’. Mentre per domani al Tribunale del Riesame di Torino verrà depositato l’appello con cui i pm chiedono di annullare l’ordinanza con cui il gip Banci Buonamici lo scorso 29 maggio ha rigettato la richiesta di misura cautelare per Luigi Nerini, il titolare della Ferrovia del Mottarone, e per Enrico Perocchio, l’ingegnere direttore di esercizio, si fa dunque ancora più ingarbugliata la battaglia legale sul dramma dello scorso 23 maggio. Oggi intanto i consulenti della procura sono tornati sul Mottarone. Un sopralluogo sotto la pioggia, e la grandine, per studiare lo spostamento della cabina precipitata.
“Per preservare l’integrità del corpo, anche per un discorso di accertamenti investigativi, si tenterà di rimuovere la cabina della funivia sulle pendici del Mottarone in un unico blocco, prelevandola con un elicottero. Se non sarà possibile si potrebbe procedere al taglio in due prima di spostarla”, spiega il capitano Luca Geminale, comandante della Compagnia dei carabinieri di Verbania. Una operazione “in diverse fasi – aggiunge l’ufficiale dell’Arma – per le quali sarà stilato un programma da parte dei vigili del fuoco, che sarà sottoposto alla Procura”. A far discutere è invece la decisione di riassegnare il procedimento. “E’ un provvedimento anomalo. Non è mai capitato che durante una partita venga cambiato l’arbitro nonostante tutti riconoscano abbia operato bene”, commenta l’avvocato Pasquale Pantano, legale di Nerini. Fermato con il caposervizio Tadini, dopo tre giorni è stato scarcerato insieme a Perocchio, direttore d’esercizio della funivia, il cui difensore, l’avvocato Marcello Perillo, ha chiesto l’incidente probatorio. “Un provvedimento del genere non si è mai visto – sottolinea il legale – E’ la prima volta che, non per un valido impedimento ma per un problema tabellare, sia sostituito un giudice di un procedimento in corso”. Parla di decisione “singolare” anche Alberto De Sanctis, presidente della Camera penale del Piemonte occidentale.
“Mai viene riassegnato ad altro Gip un fascicolo in fase di indagini, salvo in casi di impossibilità a svolgere le funzioni – osserva – Ed è doppiamente singolare che accada in un piccolo Tribunale in cui il vero problema dovrebbe essere quello di evitare l’incompatibilità tra gip e gup. Non ‘bruci’ due gip perché avresti problemi a trovarne il terzo per celebrare l’udienza preliminare. È ancora più incredibile che questo avvenga d’urgenza così di fatto da impedire al gip originario di decidere su una richiesta di incidente probatorio formulata dalla difesa”. “Spero – è la conclusione di De Sanctis – che qualcuno all’interno della magistratura e dell’Anm se ne accorga così da tutelare l’indipendenza e la terzietà del Giudice. Queste inspiegabili decisioni rischiano di minare la credibilità della magistratura così come percepita dai cittadini e proprio non ne avevamo bisogno in questo momento storico”. (ANSA)