Daniele Nahum entra ufficialmente nel gruppo consiliare dei Riformisti a Palazzo Marino. Lo ha annunciato in una conferenza stampa, poco prima dell’inizio del Consiglio comunale.
Presenti la capogruppo Giulia Pastorella, vicepresidente di Azione, e i consiglieri Gianmaria Radice e, in collegamento, Carmine Pacente. Nahum eletto in Consiglio con il Pd, ha lasciato i Dem in polemica, in particolare, sull’utilizzo del termine ‘genocidio’ in riferimento al conflitto arabo-israeliano e alla partecipazione di alcuni esponenti del centrosinistra alle manifestazioni pro Palestina dove sono stati anche scanditi cori ed esposti cartelli contro Israele. Da qui la scelta di aderire ai Riformisti, lista con cui alle scorse elezioni amministrative si erano presentati uniti, Azione e Italia Viva.
“Per ora non aderisco a nessuno dei due partiti – ha affermato Nahum – Auspico che queste realtà riescano a fare un soggetto politico unico, ne ha bisogno Milano e l’Italia”.
Il consigliere ha spiegato le ragioni della sua uscita dal Pd: “La scelta l’ho fatta perché ho visto delle posizioni massimaliste nel Pd che mi hanno fatto dire che non era più casa mia. Si parla di 11 anni della mia vita e non è stato semplice. Ma se sei massimalista in politica interna, con uno schiacciamento verso i 5Stelle, lo sei anche in politica estera. Io ho votato a favore del cessate il fuoco, sono sempre stato per due popoli e due Stati, ho criticato Benjamin Netanyahu, ma Israele è una democrazia, c’è un giudice della Corte costituzionale che è arabo israeliano musulmano, la rappresentazione di tutte le minoranze è garantita ma ho criticato l’uso criminale del termine ‘genocidio’. Non c’è alcun tipo di volontà del governo di cancellare un popolo dalla faccia della terra. Quando esponenti politici del centrosinistra partecipano a quelle manifestazioni significa appoggiare slogan che invitano a ‘buttare a mare gli ebrei’. Non posso ammettere che il più grande partito di centrosinistra non dica nulla quando esponenti partecipano a manifestazioni dove si urla ‘morte agli ebrei’. Io sono per uno Stato palestinese al fianco di Israele ma in quelle manifestazioni si grida ‘morte a Israele’. Importanti esponenti locali hanno anche dichiarato ‘ma perché dobbiamo dare le armi all’Ucraina? All’esponente del Municipio 1 vorrei dire che in Ucraina si gioca una partita fondamentale per il futuro delle liberal democrazie in Europa. I tentennamenti non sono degni dei ‘forse’ del centrosinistra”. Nahum ha continuato auspicando l’unione dell’area riformista e la necessità di dare dei punti di riferimento politici alle istanze moderate degli elettori: “Se il centrosinistra vuole vincere le elezioni deve attrarre un pezzo del mondo moderato. Se si fanno politiche massimaliste sul superbonus o di stampo solo assistenzialista, le elezioni non le vinci. Prima la ricchezza deve essere creata e poi distribuita. Sono passato al gruppo dei riformisti perché credo che sia un posizionamento politico corretto oggi sia a Milano che in Italia. Dobbiamo rafforzare europeismo, atlantismo e parlare a quei settori della società a cui non stiamo più parlando. Le piccole imprese, le partite Iva, i negozianti che subiscono pressione fiscale, se non parli con loro li stai regalando al blocco di Meloni e Salvini. Le partite Iva le stiamo regalando mentre dovremo interloquire con loro. Io entro da indipendente. Auspico che qualcuno riesca a riassumere, per fare soggetto unico. Il Terzo Polo prese il 16% a Milano città nelle elezioni politiche. Dopo le europee auspico che si possa ragionare sul profilo riformista, che sappia parlare alla parte innovativa della città. Come ha fatto Sala su base territoriale. Io non faccio parte di nessuno dei due partiti ma credo che vada costruito un soggetto forte, riformista, liberale che su Milano abbia un occhio importante di attenzione. Nel 2027 dovremmo avere una candidatura credibile per mantenere la città. Io sono a disposizione del gruppo. Milano è fondamentale del Paese, su Milano il gruppo riformista sarà importante per avere rilancio a livello nazionale”. Alla domanda di una possibile candidatura alle elezioni europee di giugno, Nahum ha risposto: “Non penso, spero di dare una mano a far avvicinare le diverse parti. Auspico che tutti quei soggetti si mettano insieme e facciano un buon risultato alle europee. In Italia il posizionamento riformista è il 10% ma può anche raddoppiare”.
Il gruppo riformista “cresce nell’ottica dell’europeismo”, come ha sottolineato la capogruppo Giulia Pastorella: “Noi riformisti da 2 consiglieri siamo ora 4. Nei municipi siamo passati da 11 a 16. Crescita che testimonia che stiamo facendo bene il nostro lavoro. Il primo consigliere è Carmine Pacente, esperto di fondi europei ed europeista convinto. Il fil rouge della crescita è l’europeismo”.
Pastorella ha concluso sottolineando la “coerenza” di Azione su temi internazionali: “La linea é sempre stata molto coerente. Sempre in disaccordo con 5 Stelle, Lega e a volte anche con Pd. Ho sempre apprezzato Daniele nel suo posizionamento molto moderato. Ricordo un lavoro accurato per trovare mediazione sulla questione della propaganda russa e quando ha votato l’ordine del giorno sul cessate il fuoco” ha concluso.(MiaNews)