Blu come la pace, l’armonia, la calma. Come il mare e il cielo. Blu come le Stanze Blu, progettate da A Casa Lontani Da Casa – rete nazionale di alloggi solidali – e dedicate a bambini e adolescenti costretti a lasciare la propria casa per intraprendere un percorso di cure.
Sì, perché la migrazione sanitaria – un fenomeno che ogni anno coinvolge circa 800mila persone – riguarda anche i più piccoli, colpiti spesso da tumori infantili e malattie rare che richiedono periodi anche lunghi di permanenza nei pressi dei centri di cura.
Scoprire di essere malati è sempre un’esperienza stressante, accompagnata da mille preoccupazioni: quando la malattia riguarda un bambino il peso emotivo da sopportare è ancora più gravoso. E non solo.
Curarsi lontano non è semplice nemmeno dal punto di vista economico: in base ai dati Censis, i costi per vitto e alloggio ammontano al 50% della spesa complessiva della trasferta sanitaria. Ai problemi economici si aggiungono spesso quelli psicologici: chi deve intraprendere un percorso terapeutico lontano da casa è costretto ad affrontare anche spaesamento e solitudine. Un’esperienza difficile per gli adulti e, soprattutto, per i bambini, che hanno bisogno di stabilità e punti di riferimento fissi.
Le Stanze Blu nascono proprio per questo. Sono la risposta concreta ai bisogni più urgenti dei piccoli malati e delle loro famiglie: si tratta di alloggi che fanno parte della Rete ristrutturati da un team di architetti volontari di A Casa Lontani Da Casa per essere ancora più accoglienti e a misura di bambino. Tutto questo grazie al generoso aiuto di chi ha creduto nel progetto: imprese, associazioni, privati, tra cui anche personaggi noti, come Michele Foresta, in arte Mago Forest.
Peculiarità delle Stanze Blu è l’arredamento, caratterizzato da mobili e complementi dipinti nelle tonalità di blu, colore per eccellenza della serenità e della piacevolezza, le sensazioni che A Casa Lontani Da Casa vuole trasmettere ai piccoli ospiti e alle famiglie che le occuperanno.
Il progetto non si limita alla ristrutturazione degli alloggi ma prevede anche la copertura di ogni costo legato alla trasferta sanitaria: entrare in una Stanza Blu, per i giovani malati e le loro famiglie, significa non doversi preoccupare di nulla, oltre che sentirsi protetti, a casa, accolti e compresi proprio nel momento più difficile.
“Siamo molto fieri di questo progetto che ci ha permesso di fare un passo avanti nella nostra filosofia di accoglienza: accogliere per noi significa regalare momenti di serenità a chi soffre per la malattia e la lontananza. I giovanissimi, quando si ammalano, devono affrontare lunghi percorsi di cura. Abbiamo pensato a farli sentire “a casa” e alleggerire le preoccupazioni economiche delle famiglie. Non è necessario avere un basso reddito di partenza per impoverirsi quando si è costretti a viaggiare per le cure: pensate a quanto possono incidere 6 mesi, un anno in trasferta sul bilancio di una famiglia media. Questa non è la priorità di chi cura, ma è diventata una delle nostre.”- afferma Guido Arrigoni, Presidente di A Casa Lontani Da Casa.
La prima Stanza Blu è già stata realizzata, all’interno della Casa di Accoglienza dell’Associazione Domus Dei di viale Papiniano a Milano: sono stati rimodernati i locali, adeguati gli impianti e rinnovati gli arredi, anche grazie al prezioso contributo dell’artista Eleonora Guido, in arte Le Noir, che ha creato un murales per rendere lo spazio ancora più accogliente per i più piccoli che è diventato il simbolo di tutte le Stanze Blu.
Inaugurata lo scorso 31 marzo, dal 3 aprile è stata occupata dai primi ospiti, il piccolo Alessandro, 2 anni, a Milano per intraprendere un percorso di fisioterapia a seguito di un intervento chirurgico a una mano, e la sua mamma Cinzia, all’inizio preoccupata che il figlio potesse reagire negativamente alla repentina modifica della sua quotidianità ma poi piacevolmente sorpresa dalla capacità di adattamento dimostrata dal piccolo: “Alessandro è rimasto incantato dal murales. L’ambiente gli è piaciuto subito, è sempre stato tranquillo nonostante questo importante cambiamento. La Stanza Blu è davvero bella, intima e accogliente. C’è tutto quello che ci serve. Sono davvero felice di aver trovato questa casa, è perfetta per noi”.
Grazie alle Stanze Blu, anche tanti altri piccoli ospiti degli alloggi della rete potranno trovare un ambiente accogliente e adatto alle loro esigenze. Come Annina, quarta figlia di una famiglia numerosa originaria di Sondrio, affetta da una rara malattia neuromuscolare per la quale non esiste ancora una cura ma che deve essere tenuta costantemente sotto controllo, e attualmente in cura presso il centro neurologico Besta di Milano. O Filippo, undicenne a cui è stato diagnosticato un terribile osteosarcoma, che si trova ancora in cura a Milano e che, insieme alla sua famiglia, sta ricevendo sostegno economico e psicologico dagli operatori e dai volontari di A Casa Lontani Da Casa.
Per A Casa Lontani Da Casa essere una Rete significa molto: significa condividere gli stessi valori e obiettivi, lavorare quotidianamente con impegno sinergico per offrire ai migranti sanitari e alle famiglie un supporto concreto. Come ha dimostrato Valentina, volontaria di A Casa Lontani Da Casa che, in occasione dell’inaugurazione della prima Stanza Blu, ha scelto di donare personalmente alla famiglia ospite dell’alloggio la prima spesa di generi alimentari.
Una Rete che unisce vite e storie, alcune delle quali sono state raccontate in Curarsi Lontano, il primo podcast dedicato al tema della migrazione sanitaria realizzato da A Casa Lontani Da Casa e scaricabile presso tutte le principali piattaforme online.
Storie di dolore, ma anche di speranza: quella che, grazie alle Stanze Blu, la rete vuole donare anche ai suoi ospiti speciali, i piccoli che devono affrontare una grande sfida – la lotta alla malattia – e un lungo viaggio. Lontani da casa.