Operazione Strade Sicure, da 16 anni al servizio del territorio

L’Esercito Italiano dal 4 agosto 2008, in virtù della Legge n. 125 del 24 luglio del 2008, conduce ininterrottamente sul territorio nazionale l’operazione “Strade Sicure”, a difesa della collettività, in concorso e congiuntamente alle Forze di Polizia per il presidio del territorio e delle principali aree metropolitane e la sorveglianza dei punti sensibili.

In particolare, l’Esercito schiera più di 6600 uomini e donne dell’Esercito in 57 province del territorio nazionale a presidio di circa 930 siti.

Oggi, l’impegno dell’Esercito risulta particolarmente articolato e la dimostrazione tangibile del prezioso contributo assicurato alla collettività è rappresentata dai risultati concreti che evidenziano, da inizio operazione, più di 48 milioni di controlli a persone e veicoli e oltre 102.000 persone poste in stato di fermo, arrestate o denunciate. Dagli accertamenti effettuati sono scaturiti i sequestri di oltre 1.790 armi, 16.800 veicoli e più di due tonnellate e mezzo di sostanze stupefacenti.

Dal 2008 ad oggi l’Operazione ha visto variare la sua consistenza numerica a seguito di provvedimenti adottati nel corso di specifici eventi. Al momento, come detto, sono 6600 e, di questi, ci sono 200 soldati dedicati all’operazione ambientale “Terra dei Fuochi” e 800 per “stazioni sicure” che prevede la vigilanza di 20 stazioni nelle città di Milano, Genova, Torino, Bologna, Venezia, Verona, Firenze, Roma, Napoli, Bari e Palermo.

L’impiego dell’Esercito nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure” rappresenta un apporto significativo a favore del Paese e contribuisce alla difesa dei cittadini, garantendo una cornice di sicurezza efficace attraverso l’esecuzione di attività statiche e dinamiche, per la prevenzione e il contrasto delle attività illegali. Gli uomini e le donne dell’Esercito, come ogni giorno, garantiranno l’assolvimento dei propri compiti al servizio dei cittadini.

L’Operazione “Strade Sicure” rappresenta un esempio concreto del ruolo centrale dell’Esercito Italiano nel fornire un contributo alla sicurezza delle nostre città e delle loro periferie, la cui efficacia è garantita dalla tempestività di intervento, dalla capillare distribuzione delle forze sul territorio e dalla capacità di rischieramento delle unità in ogni condizione ambientale, fattori decisivi che in molteplici circostanze assicurano la salvaguardia della vita umana e la tutela del bene comune.

Il personale militare, oltre al continuo addestramento, condotto in Italia e all’estero per essere sempre pronti a operare in tutto lo spettro dei possibili impieghi dello strumento militare, si prepara con un modulo specifico al Metodo di Combattimento Militare (MCM), un sistema di combattimento a distanza ravvicinata, concepito in seno all’Esercito Italiano, che mutua tecniche e posture da arti marziali e sport da combattimento, creato per intervenire con gradualità e tempestività in ogni situazione anche senza l’impiego di armi da fuoco.

Oltre al Metodo di Combattimento Militare, i soldati a premessa dell’impiego nell’Operazione “Strade Sicure” svolgono un approntamento molto dettagliato che prevede lezioni giuridico legali (durante il mandato di strade sicure i militari acquisiscono la qualifica di agenti di pubblica sicurezza), lezioni di primo soccorso, lezioni di tiro con le armi portatili ai poligoni e ai simulatori, tecniche di controllo della folla e tanto altro.