Wilhelm Busch scriveva ” Non è difficile diventare padre….essere, un padre, questo è difficile”.
Ci sono padri presenti, padri nascosti, padri weekend, padri coraggiosi e padri invisibili.
Seguendo il caso della scomparsa delle piccola Denise Pipitone emerge, sempre di più, che ci si trovi difronte ad un fatto di cronaca “matriarcale”.
Le donne, iniziando dalla bambina sottratta, sono presenti nei ruoli più diversificati in questa complicata storia di cronaca. Donne miseramente unite dalla non solidarietà femminile…. donne contro donne, madri contro madri.!!
E poi, ci sono loro, gli uomini che stanno a guardare tenendosi in disparte per una strana sorta di convenienza o di interesse vigliacco.
La scomparsa di un bambino ha sempre visto, in Italia, nei casi passati la presenza di genitori sempre uniti nei loro appelli disperati alla stampa e in tv.
Il caso di Denise è sicuramente atipico e, non mi riferisco alla storia del padre Pipitone inconsapevole di essere adottivo ma, semmai, al comportamento discutibile del padre biologico Piero Pulizzi.
Non voglio entrare nei meandri dell’inchiesta e su ciò che non torna nelle dichiarazioni dei tanti “protagonisti” sul caso di Denise ma, desidero soffermarmi su Pulizzi perché sulla sua figura, sopratutto negli ultimi anni, c’è qualcosa di nebuloso, offuscato nascosto e poco chiaro.
Ho la sensazione che, sulla scomparsa di Denise, Piero Pulizzi negli ultimi anni, sia venuto a conoscenza di elementi e di fatti che gli hanno permesso di avere, probabilmente, quei pezzi mancanti del puzzle.
Pezzi che pesano come macigni per un padre che si trova a dividersi tra il dolore per la scomparsa di Denise e i racconti e le dichiarazioni contraddittorie delle figlie Jessica e Alice. (figlie avute dal precedente matrimonio con Anna Corona).
Sono sicura che Pulizzi si sia più volte rapportato con loro e che, in quelle frasi dette non dette, ha trovato il filo iniziale della matassa.
Si sa la gente non parla ma, mormora, ed è in quel bisbiglio che si trova sempre la verità.
Credo che il Pulizzi debba finirla di nascondersi dietro la forte presenza di mamna Piera Maggio ma ad essere, finalmente, uomo e padre non sopraffatto da un omertà familiare.
Bisogna alzare lo sguardo e avere coraggio per togliersi quel macigno che può mettere la parola fine sul caso della piccola Denise….. senza dimenticarsi, caro Pulizzi che, il compito di un padre è sicuramente quello di stare vicino ai propri figli, di difenderli, di amarli e di supportarli ma mai e poi mai essere loro complici.
Viviana Bazzani