Il meteo anomalo di queste settimane testimonia come gli effetti del cambiamento climatico abbiano ripercussioni sul nostro territorio: mesi invernali siccitosi e giorni di pioggia incessante in primavera, bombe d’acqua in estate e tempeste con forti raffiche di vento in autunno. La Lombardia, per le sue caratteristiche geografiche, territoriali e socioeconomiche, presenta un’elevata sensibilità agli impatti dei mutamenti del clima, che comportano eventi meteorologici sempre più estremi.
In questo scenario l’area metropolitana milanese è particolarmente esposta al rischio di alluvioni, sia per l’aumento del flusso di picco dei fiumi Olona e Seveso, sia per la difficoltà di garantire un corretto deflusso delle acque a causa del tessuto urbano molto compatto, mentre l’area periferica di pianura soffre lunghi periodi di siccità che danneggiano ecosistemi e l’economia locale.
Per rispondere all’esigenza di definire strumenti utili a mitigare gli effetti del cambiamento climatico e aumentare la resilienza urbana è nato il progetto Life Metro Adapt, grazie al Programme for the Environment and Climate Action (LIFE) della Commissione Europea.
Il progetto è caratterizzato da una forte multidisciplinarietà, grazie ad un partenariato che vede la collaborazione di Città Metropolitana di Milano, che ne è il capofila, ALDA Association Européenne pour la Démocratie Locale, Ambiente Italia Srl, CAP Holding Spa, e-Geos S.p.A. e Legambiente Lombardia.
Di questi aspetti sempre più cruciali per le metropoli europee e che richiedono interventi tempestivi, si è parlato nel convegno “Leggere i cambiamenti climatici, strategie di adattamento” tenutosi giovedì 23 maggio dalle 10 alle 13 a Palazzo Isimbardi nell’ambito delle iniziative organizzate dalla Città Metropolitana di Milano in occasione del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2019.
«Il progetto integra, per la prima volta, le politiche di adattamento con la pianificazione territoriale di livello metropolitano e promuove la cooperazione tra soggetti pubblici e privati interessati allo sviluppo di Piani d’intervento su scala locale, costruendo una rete di scambio virtuoso con gli attori competenti in materia e presenti nel contesto territoriale metropolitano – spiega Emilio De Vita di Città Metropolitana, coordinatore del progetto Life Metro Adapt –. Grazie alla sperimentazione di modalità innovative di analisi e accessibilità ai dati nel progetto vengono sviluppati strumenti integrati per sostenere i pianificatori urbani e i responsabili delle politiche nella definizione delle priorità delle attività di risposta agli effetti dei cambiamenti climatici e nell’attuazione di infrastrutture verdi, come i tetti verdi, l’acqua piovana sistemi di raccolta, pavimentazione permeabile, infiltrazione, detenzione e tecniche di trattamento naturale».
Il progetto, che ha preso il via nella fase preparatoria a settembre 2018, entra ora nel vivo e durerà fino al 2021. Le attività mirano a promuovere la creazione di una governance comune tra le autorità locali e a produrre strumenti che consentano di implementare strategie e politiche di adattamento ai cambiamenti climatici convenienti al contesto locale, consentendo una replicabilità in altri territori dell’Unione Europea con simili caratteristiche e problematiche da affrontare.
Le soluzioni offerte riguardano i principali problemi individuati, come la vulnerabilità dei soggetti più esposti agli effetti dell’isola di calore estiva e l’impermeabilità, con i rischi correlati di esondazioni e allagamenti.
Parte fondamentale del progetto è la creazione dal basso di una rete di relazioni positive sul
territorio, tra attori istituzionali, economici e sociali, impegnati a stringere e animare un patto territoriale per l’adattamento ai cambiamenti climatici. Il patto servirà a identificare priorità, opportunità e impegni di ognuno oltre a mobilitare le competenze e le risorse economiche e tecnologiche necessarie per mettere in campo azioni concrete.