Ragazza uccisa, fermato indiano

Un tragico evento ha colpito la comunità di Costa Volpino, nella provincia di Bergamo. Sara Centelleghe, una ragazza di soli 18 anni, è stata trovata morta nel suo appartamento situato in via Nazionale.

La giovane è stata rinvenuta da un’amica, il cui gesto ha portato alla scoperta dell’orribile scena: il corpo di Sara presentava evidenti segni di coltellate, un chiaro segnale di violenza estrema. Le forze dell’ordine sono immediatamente intervenute e hanno portato in caserma un ragazzo di nazionalità indiana, coetaneo della vittima.

Tuttavia, Maurizio Romanelli, il procuratore capo di Bergamo, ha affermato che le indagini sono in corso e che al momento non si può ancora parlare di un fermo definitivo.

La situazione, dunque, rimane in una fase di incertezza investigativa, mentre i carabinieri di Clusone e il nucleo investigativo di Bergamo continuano a condurre rilievi accurati sul luogo del delitto per raccogliere ogni possibile indizio.

Nel pomeriggio, intorno alle 16, il giovane di origine indiana è stato visto lasciare la caserma dei carabinieri.

Era incappucciato e ammanettato, accompagnato in un’auto delle forze dell’ordine, ma questo non implica necessariamente una sua colpevolezza, dato che le indagini sono ancora in corso. Un dettaglio cruciale è emerso quando, alle 1:18 della notte precedente, una chiamata al numero di emergenza 112 ha richiesto l’intervento del personale medico per assistere una giovane con gravi ferite da taglio nel suo appartamento.

Nonostante i tentativi di rianimazione, il personale del 118 ha dovuto constatare il decesso di Sara, uno sviluppo che ha lasciato tutti colpiti e addolorati. Gli inquirenti stanno svolgendo “una serie di accertamenti” per raccogliere prove concrete e identificare i responsabili dell’omicidio.

È importante sottolineare che, allo stato attuale delle indagini, si esclude categoricamente che il tragico evento abbia una matrice familiare, indirizzando quindi l’attenzione verso altre possibili piste.

I carabinieri si stanno concentrando su testimonianze fondamentali, tra cui quelle dei vicini di casa e dell’amica che ha scoperto il corpo. Sara era una studentessa del vicino istituto professionale sociosanitario di Lovere e coloro che la conoscevano la descrivono come una ragazza tranquilla, priva di nemici.

Aveva una particolare attenzione per il benessere degli altri, mostrando interesse per l’assistenza agli anziani e ai disabili, una vocazione che rende ancora più difficile accettare la sua prematura scomparsa.