a cura dell’Avv. David Paparoni
Ha solo 26 anni ma ha già le idee chiarissime Filippo De Bellis, candidato al Consiglio Regionale per la Lega a sostegno di Attilio Fontana. Filippo, laureato in giurisprudenza con 110 e lode in Statale, si definisce “un giovane sognatore”. Cosa ha in mente allora per i giovani?
“Ci vogliono proposte concrete innovative, non massimi sistemi. Quelle a cui sto lavorando io riguardano, ad esempio, gli studenti universitari: l’Italia è al penultimo posto in Europa per numero di laureati, il 42 per cento degli alunni abbandona gli studi prima della laurea e il 30 per cento di loro lo fa per ragioni economiche.
Regione Lombardia è già al loro fianco e si è impegnata con borse di studio per 68 milioni di euro. La mia proposta migliorativa è quella di prevedere un prestito sull’onore fino a 18mila euro, rivolto a studenti meritevoli con Isee familiare inferiore a 20mila euro lordi annui.
Inoltre per incentivare l’imprenditoria giovanile, ho pensato a un ufficio permanente in Regione che sia un punto di incontro tra aziende e giovani imprenditori: un intermediario tra gli investitori e chi ha in mente una start up, che possa anche assistere il giovane dal punto di vista burocratico. Si tratta di rendere più semplice la costruzione di un’impresa, in maniera semplice e a basso costo.”
Un tema molto sentito in Lombardia e a Milano è quello della sicurezza.Cosa si può fare anche qui in concreto?
“Io propongo di prevedere più forze dell’ordine e vigilantes all’interno di stazioni ferroviarie e treni, così come di prevedere nei Comuni sopra i 50mila abitanti una figura intermediaria tra cittadini e istituzioni.
Si potrebbe installare una targhetta fuori dai condomini di un nome (un addetto comunale, un vigile di quartiere, una figura pubblica) che raccolga tutte le segnalazioni e problematiche delle persone: dalla violenza domestica alla buca in strada sotto casa. È un ruolo che dovrebbero rivestire i consiglieri di municipio, sì, ma spesso i cittadini non sanno a chi rivolgersi.”
Un altro tema su cuii giovani sono molto sensibili è quello dell’ambiente.
“Questo è un tema su la Lega si è spesa tanto. Solo che non siamo stati in grado di comunicarlo.
Facciamo la battaglia alle automobili, ma l’80 per cento dell’inquinamento a Milano è dovuto alle caldaie. Perché non prevedere allora un bonus a fondo perduto, o credito d’imposta, per l’efficientamento energetico nei condomini?
Così si potrebbero trasformare le vecchie caldaie a gas in caldaie a condensazione. Il tema dell’ambiente riguarda tutti noi!”
Questa campagna elettorale è stata incentrata sulla sanità, sulla sicurezza, sul lavoro, ma il grande tema che è sullo sfondo, quello della guerra in Ucraina, non è stato toccati.
“Come molti miei coetanei, anch’io sono preoccupato per il perdurare della guerra: ogni giorno, oltre ai civili, muoiono centinaia di soldati.
Questi soldati sono ragazzi e ragazze della nostra età che da una parte, difendono la loro libertà, dall’altra, parlo dei soldati russi, sono mandati a morire da un dittatore criminale.
La domanda che dobbiamo porci è: la vita di un soldato vale meno di quella di un civile? Io non credo.
Stiamo assistendo al sacrificio di un’intera generazione di giovani.
Ma anche su questo la vecchia politica non discute; siamo tutti allineati incondizionatamente all’Unione Europea.
Bene, questo e’ corretto; tuttavia noi giovani ci chiediamo:
L’Europa quali iniziative di pace ha avviato?
Quali sono le proposte, non banali, per uscire da questa situazione?
Partendo dal presupposto che, qualsiasi accordo di pace, comporta un compromesso, l’ U.E. deve poter offrire qualcosa sul piatto delle trattative.
Purtroppo, ad oggi, non siamo a conoscenza di iniziative e proposte concrete che possano portare, almeno, ad un “cessate il fuoco” provvisorio.
A tal proposito sto lavorando ad una delibera regionale di indirizzo che possa esprimere la volontà di Regione Lombardia di aumentare la pressione diplomatica da parte dell’ UE e di formulare proposte concrete e realizzabili per giungere ad una soluzione di pace.
Soluzione difficilmente realizzabile solo attraverso l’invio continuo di armi all’Ucraina.
Anche su questo tema sono pronto a confrontarmi e ad esporre una mia piccola idea da approfondire.”