Regionali, Fontana: mia ricandidatura nei fatti. Sala: vorrei convergenze tra Pd, sindaci e terzo polo. Dal Pd niet alla Moratti: è di centrodestra, è alternativa a noi.

L'ingresso di Palazzo Pirelli con le bandiere dell'Europa, dell'Italia e della lRegione Lombardia, Milano, 15 Febbraio 2021. ANSA/Andrea Fasani

“Mi sembra che i singoli rappresentanti di centrodestra mi abbiano continuamente riconfermato: credo che a questo punto non ci sia neanche bisogno di una formalizzazione. E’ già in re ipsa la cosa perché loro lo hanno sempre detto”.

Così il presidente della Regione Attilio Fontana, a margine dell’evento ‘Inclusive Golf’ a palazzo Lombardia, a chi gli chiedeva se la sua ricandidatura a governatore fosse ufficiale o se fosse ancora in attesa di una risposta.

“Temo soltanto il Padreterno, che guardi benevolmente sempre verso questo Paese. Per il resto, io credo che sia una scelta che la dottoressa Letizia Moratti ha fatto e io vado per la mia strada. Credo, al contrario, in una cosa fondamentale che è l’unità del centrodestra, in questo credo molto e credo sia molto importante”.

Lo ha detto il presidente della Regione, Attilio Fontana, a margine della presentazione del progetto vincitore del Concorso internazionale per il nuovo Campus del Conservatorio ‘Il Bosco della Musica’ per l’area di Rogoredo Santa Giulia rispondendo a una domanda sulla possibile candidatura di Letizia Moratti con il Terzo Polo alle prossime elezioni regionali.

“Io e gli altri sindaci di centrosinistra lombardi auspichiamo per le elezioni regionali un allargamento che comprenda Pd, liste civiche, Italia Viva e Azione e cioè che la candidatura e la compagine siano simili a quelle che caratterizzano la maggior parte delle nostre giunte e che ci ha fatto vincere”. Così il sindaco Giuseppe Sala, a margine della presentazione della Music Week 2022.

“Questo è il nostro orientamento e che stiamo segnalando a tutti – ha proseguito il sindaco – . Ovviamente è necessario che i segretari di questi partiti si vedano; diano l’ok a quest’idea e si decida sul nome del candidato. È chiaro che noi lo lasciamo a loro, facendo poi la nostra parte”. “Io mi sto prendendo un ruolo: quello di tenere allineati i sindaco dei capoluoghi di provincia, che come sapete in Lombardia sono in grandissima parte di centrosinistra”, ha sottolineato. Sulla possibilità di conoscere il nome del candidato di centrosinistra alle regionali lombarde entro fine settimana, Sala ha commentato: “Io lo spero perché non sappiamo quando saranno queste elezioni. C’è chi dice febbraio in concomitanza con le regionali del Lazio, c’è chi dice maggio in concomitanza con un più grande election day. Se fossero a febbraio, i tempi stringono”.

“Leggo che i giornali che sono pieni di ipotesi raccapriccianti su di un PD spaccato per sostenere Letizia Moratti. Ora, detto che son convinto che queste voci presto si scioglieranno come neve al sole, la dico chiara chiara, nero su bianco: se prevalesse un’idea simile dovremmo costruire una lista e una candidatura alternativa, costi quel che costi”. Così l’eurodeputato Pd, Pierfrancesco Majorino, in un post. “Dunque non scherziamo e invece di perdere tempo dietro a una follia del genere si deve lanciare la nostra proposta per la Lombardia e farlo molto rapidamente. Dialogando con tutti per un campo il più ampio possibile, con molta radicalità sulle cose da fare (dalla ricostruzione della sanità pubblica al sostegno alle imprese in difficoltà, dalla fine del negazionismo climatico lombardo al ribaltamento di Aler) e scegliendo in poche settimane la persona più adatta a guidarci”, conclude.

“Letizia Moratti è un profilo connotato all’interno del centrodestra, il suo campo di appartenenza è quello. Per noi il sostegno alla candidatura di Moratti non è opzione”.

Così all’ANSA il segretario lombardo del Pd Vinicio Peluffo. “Noi stiamo facendo un altro percorso – aggiunge – che parte dalle forze politiche all’opposizione della giunta di Fontana, e che devono trovare al proprio interno la coesione necessaria per presentare un’offerta politica all’altezza per un cambiamento radicale”, a maggior ragione “dopo le dimissioni di Moratti che hanno sancito in maniera chiara la fine del centrodestra così come lo conosciamo”.