A.C., il 63enne ucciso ieri pomeriggio a Rozzano (Milano), era indagato dalla Procura di Milano per presunti abusi sessuali su una nipote di pochi anni. L’uomo che gli avrebbe sparato e che si è costituito ai carabinieri assieme a un complice, era il padre della piccola ed ex marito della figlia della vittima, madre della bambina. In Procura era stata sentita di recente anche la piccola sui presunti abusi. Sul caso indagano il pm Monia Di Marco e l’aggiunto Letizia Mannella.
Da quanto è stato riferito, il padre della piccola – la quale avrebbe 5 anni – dopo aver saputo che l’ex suocero era accusato di presunti abusi su sua figlia e che la bambina era stata anche sentita in un’audizione protetta in Procura a Milano, avrebbe deciso di uccidere il 63enne, padre della sua ex moglie. Il fascicolo sull’omicidio di ieri a Rozzano, infatti, dopo un passaggio sul tavolo del pm di turno Silvia Bonardi, è stato subito assegnato al pm Monia Di Marco, anche titolare dell’inchiesta sui presunti abusi sessuali, coordinata anche dall’aggiunto Letizia Mannella, capo del pool ‘reati sessuali’.
Accompagnati dal proprio avvocato, si sono presentati alla tenenza di Rozzano E.S., di 35 anni, e A.M., di 27. Il primo è ritenuto l’autore materiale che ha esploso i cinque colpi di calibro 9×21, quattro dei quali hanno raggiunto l’obiettivo. Il più giovane, invece, avrebbe guidato lo scooter. (ANSA)