Dal 20 febbraio al 20 maggio nelle Residenze sanitarie milanesi sono morte per coronavirus 1273 persone mentre il 40% degli operatori, a fine aprile, era assente per motivi legati alla diffusione del Covid 19.
Sono i dati di un dossier dell’Ats di Milano riportato in cui si descrive l’evolversi dell’epidemia di coronavirus tra gli ospiti di queste strutture.
L’Ats di Milano,ha raccolto i numeri forniti dalle Rsa dell’intero territorio che comprende anche il lodigiano, in particolare quello dei decessi: al 20 maggio: il 26 per cento dei morti, ha avuto certamente il Covid-19, il 34 per cento ha manifestato sintomi sospetti. In tre mesi, dal 20 febbraio al 20 maggio le strutture dichiarano 4.486 morti e più della metà, il 59,6% sono attribuibili al virus.
Nelle Rsa di Milano città il valore più alto: 61,65%, 1273 persone tra covid accertato e sospetto. “Informazioni che ci devono far riflettere» dice Vittorio Demichelis , direttore sanitario dell’Ats Milano secondo il quale “per affrontare la questione sarebbe servito più personale” e “andrà rivalutata la sicurezza delle strutture”. (ANSA).