“La salute mentale, in particolare quella dei nostri giovani, deve essere una priorità. Su questo la Lombardia deve essere all’avanguardia. Dobbiamo alzare lo sguardo oltre la pandemia per mettere in campo proposte e politiche concrete per un presente e un futuro migliori”.
Lo ha sottolineato la Vice Presidente della Commissione regionale “Sanità e politiche sociali” Simona Tironi aprendo i lavori della tavola rotonda organizzata a Palazzo Lombardia nell’ambito della Settimana europea della sensibilizzazione alla salute mentale. L’iniziativa, intitolata “Re-Esistiamo. Giovani e salute mentale, un dialogo oltre la pandemia” ha visto in collegamento giovani di tutte le scuole lombarde, medici di medicina generale in formazione, professionisti e associazioni.
“Sappiamo -ha detto Tironi – che la pandemia ha aggravato il quadro già difficile della salute mentale, specie per i più giovani. Ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze abbiamo chiesto un grande, grandissimo impegno e molti sacrifici. Testimonianza ne è purtroppo l’aggravarsi dei casi e delle richieste di aiuto in relazione ai disturbi del comportamento alimentare, all’autolesionismo, alle dipendenze, ma anche i casi di bullismo e di difficoltà legate alla socialità in generale.
Studi e ricerche ci dicono che oggi più che mai è la dimensione “peer to peer” ad essere vincente nell’elaborare e nel veicolare i messaggi ed è per questo che oggi abbiamo voluto confrontarci impostando un metodo di ascolto diretto dei bisogni per disegnare le politiche del presente e del futuro, che spero possano trovare anche nell’implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza uno strumento di attuazione concreto”. In apertura dei lavori è intervenuto il Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi, evidenziando come “oggi “l’emergenza nell’emergenza” riguarda proprio il mondo giovanile che ha particolarmente sofferto e soffre le restrizioni dovute alla pandemia, pagando un prezzo altissimo, non solo sotto il profilo dell’apprendimento e dell’educazione, ma anche dal punto di vista emotivo. I casi gravi sono l’emblema di un fenomeno ben più vasto che riguarda la solitudine di migliaia di ragazze e ragazzi, che scontano la fatica dei mesi passati, della didattica a distanza, qualche volta non adeguatamente strutturata, delle restrizioni fisiche e psicologiche, senza dimenticare le difficoltà delle famiglie, soprattutto di quelle più povere. Ecco perché oggi -ha sottolineato Fermi- è ancora più bello trovarsi finalmente insieme in presenza, parlandoci direttamente intorno a un tavolo e riscoprendo così la bellezza del confrontarsi dal vivo. Ascoltare i giovani, restituire loro la possibilità di vivere una normale quotidianità deve essere una priorità per tutti, soprattutto per la nostra istituzione, che è chiamata a mettere in campo provvedimenti concreti in questa direzione”
Un messaggio di saluto e condivisione dell’iniziativa è stato inviato dalla Vice Presidente di Regione Lombardia e Assessore regionale al Welfare Letizia Moratti, mentre in collegamento da remoto è intervenuto anche l’Assessore regionale all’Istruzione Fabrizio Sala, che ha sottolineato come il tema sollevato sia una priorità dell’agenda politica regionale. Sono intervenuti tra gli altri anche il Direttore generale dell’Assessorato regionale al Welfare Giovanni Pavesi, il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza Riccardo Bettiga, alcuni giovani rappresentanti di associazioni scoutistiche come AGESCI e CNGEI, delle Consulte Studentesche, della Fondazione Oratori e della Pastorale giovanile e una decina di professionisti tra neuropsichiatri, psicologi, psicoterapeuti e medici di medicina generale.