Salvini a tutto campo: decreto casa, caso Liguria, guerra in Ucraina, ponte sullo Stretto

Sulla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto ‘Salva Casa’ e sull’emendamento ‘Salva Milano’, “Appena uscirà in Gazzetta Ufficiale, spero a ore, lavoreremo subito come gruppo Lega agli emendamenti, perché ci sono alcuni interventi che io e i parlamentari abbiamo già pronti”.

Lo ha detto il vice premier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini, a margine del convengo ‘La casa per gli italiani’, organizzato da Assimpredil Ance e in corso nella sede milanese di Ance.

Sugli emendamenti, “Penso all’altezza dei soffitti, penso alla riduzione della superficie minima per l’abitabilità, penso alla norma ‘Salva Milano’ – ha ricordato il vicepremier e sull’inchiesta urbanistica su Milano ha sottolineato ” Sul pregresso non entro nel merito delle inchieste giudiziarie, però una città come Milano non può fermare le autorizzazioni edilizie, non può fermare lo sviluppo della città. E quindi andiamo a fare un intervento per aiutare le centinaia di famiglie che che vivono oggi in palazzi che non possono essere abbattuti evidentemente quindi appena esce in Gazzetta Ufficiale il Parlamento sarà libero di proporre tutta una serie di migliorie, di interventi e di ulteriori passi in avanti ed è giusto che sia così quindi sarà un emendamento”.

Sulle eventuali dimissioni di Giovanni Toti da presidente della Regione Liguria, “Si deve dimettere per che cosa? Per un sospetto? Si è colpevoli in caso di condanna, non in caso di sospetto giornalistico. Non è ancora una fattispecie di reato il sospetto giornalistico, per fortuna. Se verrà condannato ne riparleremo”.

A chi gli chiedeva se Toti può governare stando ai domiciliari, “spero che i giudici se ne rendano conto – ha risposto Salvini -. I giudici ovviamente faranno il loro mestiere, se hanno fatto quello che hanno fatto avranno le loro buone motivazioni. Se Toti uscirà tornerà a fare il governatore. Mi sembra un ragionamento fin banale, così come io non ho mai chiesto il fermo delle opere a Bari dopo le inchieste per criminalità organizzata che sono arrivate a Bari, in Puglia. Le opere pubbliche devono andare avanti a Milano, a Bari, a Genova, ovunque”.

A chi gli domandava se fosse imbarazzato dal fatto che uno degli indagati nell’inchiesta ligure, Aldo Spinelli ha finanziato la Lega negli anni passati, “Sembra che Spinelli abbia detto che ha finanziato tutti – ha risposto il vice premier – Quindi come altri imprenditori credono nell’azione politica della Lega. La diga è stata approvata quando non ero ministro. Detto questo io sono assolutamente convinto dell’importanza di allargare il porto di Genova a prescindere da Spinelli, da Toti, da Signorini. Io conosco Toti come una persona molto efficiente, per bene. In otto anni ha fatto tanto per la Liguria e spero che possa continuare a fare tanto. I giudici fanno il loro mestiere, quindi spero che che dicano in fretta se qualcuno ha sbagliato” ha concluso.

“Leggevo dichiarazioni farneticanti pochi minuti fa di Borell, che teoricamente dovrebbe rappresentare anche a me e il popolo italiano, è un altro di quei ‘bombaroli’, citazione di De Andrè, che vorrebbe che le armi che noi abbiamo mandato all’Ucraina per difendersi fossero usate per attaccare, bombardare e uccidere in Russia. Non parla a mio nome, non parla a nome del popolo italiano, chi parla della terza guerra mondiale è pericoloso per sé e per gli altri. Quindi il voto per l’Europa sarà anche una scelta fra pace e guerra”.

Sulle dichiarazioni di Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Salvini ha continuato: “Poi sto Borrell oltretutto sarebbe della famiglia dei socialisti, quindi teoricamente di quelli buoni, di quelli pacifici, di quelli alla Biden. Ecco pensare che delle armi partite dall’Italia per difendere il popolo ucraino aggredito possano andare a uccidere fuori dai confini dell’Ucraina è una follia. È criminogeno come atteggiamento”.

Infine, a chi gli domandava se l’espulsione dal gruppo Identità e Democrazia di AFD – Alternative für Deutschland, possa agevolare la formazione di una maggioranza di centrodestra in Europa, il vicepremier ha risposto: “Io spero in un centrodestra compatto in Europa come lo è in Italia. E se qualcuno preferisce Macron alla Le Pen, sbaglia”.

Sui nuovi vertici di FS, “Quando ci sarà la nuova compagine societaria dovete chiedere al MEF per le nomine e per i rinnovi. È l’amico Giancarlo (Giorgetti, ndr) che decide i tempi. Comunque noi stiamo lavorando, i cantieri stanno andando avanti e tutto prosegue a prescindere dai vertici vecchi o nuovi”. Così il vice premier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini, a margine del convengo ‘La casa per gli italiani’, organizzato da Assimpredil Ance e in corso nella sede milanese di Ance, ha risposto a chi gli domandava su quando arriveranno i nuovi vertici di Ferrovie dello Stato.

Sul decreto ‘Salva Casa’ che dovrebbe uscire in Gazzetta Ufficiale entro domani, “Conto che su questo tema ci sia sintonia anche con le opposizioni, sarebbe un bellissimo segnale di unità di intenti, non di contrapposizione alla magistratura”.

Sull’emendamento ‘Salva Milano’ Salvini ha spiegato che “Sarà un intervento di sanatoria del pregresso e interpretazione del futuro. L’interlocuzione con il sindaco è stata costante. Conto che l’emendamento sarà non solo bipartisan ma pluripartisan. Il nostro obiettivo è andare a mettere il punto fermo su quello che è accaduto e dare una chiave intepretativa su quello che accadrà. Senza offendere l’autorità giudiziaria. La giustizia fa la giustizia, la politica fa la politica”.

Il decreto ‘Salva Casa’ ha ricordato il vicepremier, una volta pubblicato in Gazzetta dovrà essere convertito in legge dal Parlamento: “60 giorni per convertire il decreto, dunque entro fine luglio, questa è la tempistica per restituire certezza all’interpretazione della norma”.

“Il decreto ‘Salva Casa’ è solo l’inizio di un percorso. La seconda tranche sarà sull’edilizia pubblica, popolare e sociale. Stiamo lavorando, stiamo progettando, stiamo finanziando e quindi è chiaro che il piano casa nel suo complesso riguarderà tutti gli italiani. Ha come obiettivo ridurre il costo degli affitti soprattutto nelle grandi città”.

Così il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, a margine del convengo organizzato da Assimprendil Ance “La casa per gli italiani”, ha commentato la dichiarazione del leader di Confindustria, Emanuele Orsini, sulla necessità di un piano casa per ridurre costo degli affitti.

“Noi ci occupiamo di regolarizzare, agevolare, semplificare la vita a chi ha un immobile privato, quindi all’edilizia privata – ha continuato Salvini sul decreto – Conto che anche il ‘Salva Casa’ , rimettendo sul mercato migliaia e migliaia di immobili che oggi sono bloccati per queste difformità interne, possa abbassare il costo dell’acquisto, il costo dell’affitto, però diciamo che è un tema quello della casa di cui nessuno penso si sia occupato negli ultimi vent’anni. E noi in un anno e mezzo un po’ di lavoro positivo mi sembra che lo stiamo facendo”.

In merito ai numerosi esposti contro il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, “non è qualche fascicolo che mi renderà titubante sullo sviluppo del Paese: questo vale per Genova, Bari e per i palazzi di Milano e per il ponte sullo Stretto”. Lo ha dichiarato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, dal palco del convengo organizzato da Assimprendil Ance “La casa per gli italiani”, in corso nella sede milanese di Ance. La “procura di Roma ha aperto un fascicolo contro ignoti: ipotizzino che l’ignoto abbia un nome e un cognome, che sia un 51enne nato a Milano al San Carlo”, ha aggiunto Salvini, ribandendo l’importanza di “estraniare dall’agone politico il Ponte”. “Solo in Italia si riesce a contestare una diga, un ponte, una ferrovia, un tunnel, un’autostrada. Quindi mi stupisce questa fobia alle infrastrutture, alle opere pubbliche, che c’è da parte di qualcuno”, ha poi aggiunto in merito a un nuovo studio che evidenzia le criticità del Ponte di Messina, perché nascerebbe su una faglia.

“Lasciamo che gli ingegneri facciano gli ingegneri. Ci sono centinaia di professionisti, di tecnici, di docenti universitari, di ingegneri, di geologi, di architetti che non da mesi, da anni stanno lavorando a un ponte come tanti altri ponti. E il ponte lo faranno” ha risposto il vicepremier, che ha concluso: “Il mio mestiere è fare infrastrutture più moderne, più sicure, più veloci, che tolgano traffico, che riducano l’inquinamento. E quindi faremo il ponte a Messina, come lo facciamo a Vigevano, come facciamo a Calusco e come lo faremo a San Benedetto Po”. (MiaNews)