Dopo lo sciopero del trasporto pubblico di ieri, altra giornata di passione per la mobilità nelle città italiane, oggi infatti è in programma uno sciopero di 24 ore dei taxi.
I sindacati Usb, Orsa e Fast Confsal hanno proclamato uno sciopero nazionale di 24 ore per protestare contro il Dl Asset, approvato la scorsa settimana dal Parlamento, che introduce la possibilità di ampliare le licenze fino al 20% di quelle attualmente in vigore.
La Commissione di garanzia sugli scioperi, con riferimento allo sciopero nazionale riguardante il settore Taxi, nella seduta del 3 ottobre 2023, “ha preso atto della regolarità della proclamazione, in quanto rispettosa della normativa vigente”. Lo rende noto il Garante in un comunicato.
Per quanto concerne le motivazioni e/o l’opportunità delle stesse, queste, sottolinea, “non possono essere oggetto di valutazione in quanto non attengono a profili di competenza dell’Autorità”.
Motivazioni chiare e alta tensione, come confermato dalle parole di Riccardo Cacchione, coordinatore di Usb Taxi: “Il 10 ottobre noi protestiamo contro il decreto Asset, che definiamo inopportuno in quanto mentre c’è una legge che aspetta da 4 anni e mezzo e sono i decreti attuativi del 2019, per andare a cercare di riordinare il settore, per ricostruire una mappa che il ministero dei Trasporti non ha, si introduce una misura che interviene senza avere dati concreti e abroga le norma che doveva stabilire come rilasciare le licenze sui territori. Insomma, esattamente l’opposto di ciò che avrebbero dovuto fare i decreti attuativi”.
“Con lo sciopero – ha sottolineato il segretario nazionale dell’Orsa, Rosario Galluccio – vogliamo far capire come il ‘decreto Asset’ sia una legge piena di insidie e pericoli, perché sì si parla di un aumento del 20% delle licenze, ma bisogna fare attenzione perché al bando delle nuove licenze possono partecipare società e privati, e questo per noi rischia di avvantaggiare le multinazionali”.