Scuola, si ricomincia, studenti con qualche timore, e c’è chi protesta.

‘Bentornati/e! (..ma come?’).
“Siamo tornati (…ma come?)”. È quanto si legge sugli striscioni appesi davanti a numerosi licei di Milano, dall’Agnesi al Manzoni, dal Berchet al Tito Livio, dal Vittorio Veneto al Vittorini, firmati dai collettivi delle scuole o da Rsm, la Rete degli studenti di Milano.Gli studenti protestano contro le regole decise dal governo per la riapertura delle scuole che vietano momenti di socialità come l’intervallo e, per questo, hanno indetto anche una manifestazione che si terrà il 25 settembre. (ANSA).

Un sensazione di “stranezza” nel riprendere le lezioni in aula mista a “timore” per i possibili contagi e alla “voglia di ricominciare” . Così vivono il rientro in classe gli studenti e le studentesse del Liceo Scientifico statale Luigi Cremona di Milano, che è stato al centro delle cronache cittadine perché alcuni alunni di una classe quinta si trovano già in isolamento a casa per avere frequentato un compagno risultato positivo al rientro dalle vacanze. “Il ragazzo risultato positivo è nella nostra classe e ci hanno scritto il 7 settembre dalla scuola dicendoci che avremmo iniziato il giorno dopo ma con la didattica online, proprio per questo motivo – ha spiegato una studentessa -, perché c’era stato questo caso e la scuola voleva essere sicura”. Gli studenti che non hanno avuto contatti con lui da questa mattina tornano in aula mentre gli altri studenti che hanno avuto contatti stretti “continuano la didattica online”, come hanno spiegato i compagni.
I ragazzi sono arrivati davanti alla scuola e si sono messi in fila per entrare, si è creata una piccola coda sul marciapiede ma tutti gli studenti indossavano la mascherina.
“Siamo tutti un po’ preoccupati ma sta a noi dimostrare maturità e osservare le regole”, ha spiegato una studentessa che poi ha aggiunto come la scuola “si è organizzata per affrontare gli eventuali casi”. “Un po’ rappresenta un rischio il tornare a scuola. Vedremo come saranno gestiti i casi eventuali ma stare a casa è certamente peggio”, ha aggiunto un altro ragazzo, mentre secondo altri “la scuola non è un luogo di contagio e lo ha dimostrato anche il caso dello studente risultato positivo che si è ammalto in vacanza”. Anche al liceo Cremona le classi entrano ad orari e ingressi scaglionati e la didattica rimane mista, online per alcune classi e in presenza per altre. Il Collettivo degli studenti della scuola ha inscenato una piccola protesta davanti all’ingresso dell’istituto, dove è stato appeso uno striscione con la scritta ‘La scuola ci spetta, ce la riprendiamo con la lotta’. (ANSA).

Alle otto di questa mattina i circa 4000 studenti di Codogno, da quelli che frequentano la scuola primaria a quelli delle superiori, come l’Istituto Tecnico Agrario Tosi, sono ritornati sui banchi. Le scuole del comune dove è stato accertato il primo caso di Coronavirus in Italia sono state chiuse chiuse a partire dal 22 febbraio scorso, il giorno dopo l’accertamento del primo caso di Coronavirus in Italia. E lo stesso è accaduto per gli altri nove comuni poi isolati in zona rossa. Al suono della campanella che dà il via alle lezioni il sindaco Francesco Passerini accompagnato dagli assessori all’Istruzione e ai Lavori Pubblici che in questi mesi, assieme al dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo (scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado), hanno organizzato la riapertura nel rispetto delle norme anti-Covid, girerà per alcune scuole per l’ augurio di “buon inizio” agli allievi perchè “sarà un anno delicato e complicato”. Per l’occasione il sindaco donerà alla scuola media Ognissanti 5 mila mascherine chirurgiche. E proprio a proposito si mascherine, ha annunciato, non tra molto dovrebbero arrivare quelle biodegradabili, “in modo da preservare l’ambiente. E’ già stata contattata un’azienda lombarda che le produce e siamo in attesa del preventivo (ANSA).