Milano otterrà 21,4 milioni di euro di fondi europei per una programmazione quinquennale del sistema dei servizi dedicato alle persone senza dimora e a rischio di grave marginalità.
Il Comune avrà circa il 18% delle risorse complessive (120 milioni) del Fondo sociale europeo plus (FSE+), assegnate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, primo tra gli enti che possono accedere a questi finanziamenti.
“Si tratta – dichiara l’assessore al Welfare Lamberto Bertolé – di un importante riconoscimento per il lavoro che la Direzione Welfare e Salute ha portato avanti in questi anni mettendo in piedi, in una partnership virtuosa con diversi attori sociali, un sistema cittadino di accoglienza e supporto per le persone più fragili che non ha eguali nel Paese”.
Le risorse, infatti, sono state assegnate sulla base della capacità di spesa che gli enti hanno dimostrato negli anni precedenti e anche della coerenza dei progetti messi in campo con le linee guida nazionali.
La quota di Milano verrà così suddivisa: 14,2 milioni dovranno essere destinati a consolidare e sviluppare il sistema dei servizi nell’ambito delle azioni di sostegno all’inclusione sociale e alla lotta alla povertà, mentre 7,2 milioni saranno dedicati al contrasto alla deprivazione materiale, anche attraverso la distribuzione di beni di prima necessità e di altri beni materiali, oltre che di misure di accompagnamento delle persone impegnate in percorsi di inclusione sociale. L’obiettivo è quello di generare sinergie tra gli interventi di bassa soglia e i progetti di presa in carico che permettano azioni personalizzate di sostegno all’autonomia.
Sulla base dei fondi assegnati il Comune di Milano dovrà presentare entro il 15 novembre la propria proposta progettuale di utilizzo delle risorse. Per fare questo, la Direzione Welfare e Salute ha già attivato una specifica procedura di co-progettazione per giungere alla predisposizione di un progetto corale e condiviso con gli attori sociali impegnati nel lavoro quotidiano con le persone senza dimora e a grave rischio di emarginazione.
“Fondamentale – conclude l’assessore Bertolé – anche la durata del finanziamento: la certezza di avere fondi a disposizione per i prossimi cinque anni ci dà la possibilità di fare una programmazione migliore dei servizi, per garantirne la stabilità e, dove è necessario, il potenziamento”.