Sicurezza, l’audizione di Gabrielli a Palazzo Marino

L'ex capo della Polizia Franco Gabrielli, dallo scorso ottobre delegato del sindaco per la Sicurezza e Coesione Sociale e l'assessore Marco Granelli intervenuti in audizione in Commissione consiliare Sicurezza a Palazzo Marino (foto Mianews)

“Ne ho lette e ne ho sentite di tutti colori dall”assessore Granelli commissariato’, poi ‘Gabrielli che fa questa operazione perché poi va a fare il candidato alle Europee’, poi che ‘dopo le Europee ci sarà il rimpasto di Giunta e Maran prenderà il posto di Granelli e Gabrielli il suo posto e poi addirittura, fantapolitica, che questa è un’operazione perché io possa poi essere candidato sindaco di questa città. Chi mi conosce sa che ho molti difetti, ma una sola qualità: sono una persona seria e coerente. Quando dice una cosa è quella. Quindi vorrei sgomberare il campo da tutto questo ciarpame”: lo ha chiarito l’ex capo della Polizia Franco Gabrielli, dallo scorso ottobre delegato del sindaco per la Sicurezza e Coesione Sociale intervenendo in audizione in Commissione consiliare Sicurezza a Palazzo Marino dove ha riferito dei primi mesi della sua attività.

“E’ anche offensivo”, ha aggiunto, “ci sono sfide apparentemente perdenti” ma “per chi come me per 38 anni ha fatto un determinato lavoro per qualcuno può essere sminuente ma per me non lo è affatto”. Parlando ancora del suo incarico per il Comune, Gabrielli ha aggiunto: “l’ho detto al sindaco Sala fin dall’inizio. A Milano sono venuto non per fare il delegato alla sicurezza ma per un incarico alla Bocconi. Starò in questa situazione, svolgerò il contributo che potrò dare” al Comune di Milano “fino a che io mi sentirò utile. Nel momento in cui questa utilità non è praticabile, sarà stato bello e ognuno andrà per la propria strada”. “Non appartengo alla politica – ha sottolineato ancora Gabrielli – il mio non è un incarico politico, ma sono delegato del sindaco”.

“Una delle prime cose che ho chiesto all’assessore Granelli quando sono arrivato era a che punto eravamo con il taser” per la Polizia Locale. Lo ha riferito l’ex capo della Polizia Franco Gabrielli, dallo scorso ottobre delegato del sindaco per la Sicurezza e la Coesione Sociale, in audizione in commissione consiliare a Palazzo Marino, ricordando anche che “se in questo Paese le forze di polizia hanno la pistola a impulsi elettrici lo si deve a un signore che si chiama Franco Gabrielli che ha lo ha consentito” e che “l’utilizzo che c’è stato in questi anni non ha mai rilevato nessuna criticità”. Gabrielli, a margine della riunione, in merito all’introduzione della dotazione della pistola ai impulsi elettrici ai vigili di Milano ha poi ricordato che “c’è il via libera del Consiglio comunale e ci sono attività dal punto di vista amministrativo” e quindi, anche se non ci sono ancora tempi certi “è una pagina già scritta ed è un tema di salvaguardia degli operatori della Polizia Locale”. Sarà, ha spiegato “uno strumento in dotazione di reparto e non individuale, assegnato a persone formate e a determinate tipologie di servizio”. Più in generale sull’utilizzo del taser, durante la commissione l’ex capo della Polizia aveva ricordato che “quando abbiamo iniziato la sperimentazione con le forze di polizia non c’è stato un solo evento che avesse dimostrato un uso improprio del taser” e “non c’è un solo caso in cui è stato abusato o abbia prodotto cose negative”. Al contrario, ha proseguito ancora “ci sono innumerevoli casi in cui la polizia non avendo questo strumento ha dovuto usare la pistola”. Secondo Gabrielli il taser “non è la panacea di tutti mali ma rende l’operatore più tutelato” e inoltre “dissuade molto spesso le persone senza la necessità di attivarlo”.

“Questa crocifissione di Milano come città più insicura del nostro Paese non è una fake news, ma un’errata presentazione della nostra realtà. Nel momento in cui la città è esplosa dal punto di vista della partecipazione, dell’affluenza, della frequenza dei cittadini, il rapporto che esiste tra i reati commessi e i residenti è assolutamente ‘disassato'”. Lo ha detto Franco Gabrielli, ex capo della Polizia e da ottobre delegato del sindaco per la sicurezza e la coesione sociale, intervenendo in audizione in commissione Sicurezza a Palazzo Marino. Secondo Gabrielli “alcune fattispecie di reato, in particolare i reati predatori e non la delittuosità in generale hanno inciso sul sentiment dei cittadini di questa città”. “Guardando ai dati infatti”, ha ricordato Gabrielli, “nel 2010 gli omicidi volontari consumati erano 16, ora sono 9” e “i furti in abitazione e su auto sono letteralmente dimezzati”. “Quelli esplosi – ha sottolineato – sono le rapine e i borseggi, che hanno un’incidenza particolare sui cittadini. E noi siamo chiamati a dare risposte a chi vive in particolari condizioni di insicurezza, un’insicurezza non solo percepita, ma reale”. Secondo quanto riferito, dal 2010 i furti e borseggio hanno fatto segnare +25% e le rapine in strada +50%.

“Bisogna trovare una modalità che salvaguardi le legittime e sacrosante prerogative di chi fa quel lavoro e dei cittadini. Credo che alla fine il buon senso prevarrà, dovrà prevalere, perché il cittadino vuole i vigili in strada”. Lo ha detto Franco Gabrielli, ex capo della Polizia e da ottobre delegato del sindaco per la sicurezza e la coesione sociale, intervenendo in audizione in commissione Sicurezza a Palazzo Marino in merito alla vertenza tra sindacati di Polizia locale e Comune sull’organizzazione del lavoro. “Confido ancora di più – ha continuato Gabrielli – che, al di là dei vari interventi spot, si metta mano ad una riorganizzazione complessiva” con la riforma della legge quadro della Polizia Locale. “Questa è secondo me la vera sfida – ha concluso -. Anche in questo senso ho visto che l’amministrazione si sta muovendo con una certa solerzia”.

(MiaNews)