Sicurezza, Piantedosi: su espulsioni Governo fa suo dovere, no a secondo Cpr, reati in calo nel I trimestre

Quella del sindaco Sala “e’ un’opinione. Non sono d’accordo perché abbiamo un impegno crescente in termini percentuale ancora non risolutivo di quelli che sono i nostri obiettivi. Credo che se ci saranno i presupposti di una buona sinergia istituzionale, anche con il Comune e le amministrazioni territoriali, i risultati maggiori si vedranno in tempi più veloci”. Lo ha detto il ministro dell’interno Matteo Piantedosi, a margine del convegno “Le vittime dell’odio” organizzato dall’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, in corso al Memoriale della Shoah di Milano, commentando le parole del sindaco Sala sul fatto che ‘il governo non ha fatto il suo dovere sulle espulsioni’. Sulla funzione dei Centri per il rimpatrio nelle espulsioni degli irregolari, il ministro ha evidenziato: “Lavoreremo per migliorare sicuramente il sistema della logistica a supporto del meccanismo delle espulsioni che si deve sostenere anche attraverso l’individuazione di strutture di trattenimento. Il Prefetto ora avrà una prima interlocuzione con le amministrazioni territoriali per condividere alcuni profili di lavoro”.

A chi gli faceva notare che secondo il sindaco Sala “i problemi non si risolvono con i Cpr”, Piantedosi ha risposto: “I Cpr sono fondamentali, il 70% delle persone che si riesce ad espellere passano attraverso i Cpr per cui sono strutture a supporto della logistica delle espulsioni. Le due cose vanno di pari passo”. Ai giornalisti che gli han chiesto un’opinione sul fatto che spesso al centro della polemica c’è anche il fatto di scaricare la colpa della sicurezza nelle città sui sindaci, Piantedosi ha risposto: “Mai fatto, trovate una mia espressione verbale che lo afferma”.

Sull’apertura di un nuovo Cpr a Milano “abbiamo delle idee un po’ più articolate sulla possibilità di realizzare una seconda struttura di trattenimento di quel tipo e altri sistemi di supporto logistico al meccanismo di espulsione. Tutte queste idee si fondano sul trattenimento delle persone che percentualmente sono in maniera maggiore se esistono queste strutture”.

“Milano ha sicuramente delle particolarità sul versante della sicurezza perché all’esistenza di fenomeni di una certa aggressività si contrappone anche un benessere storico, un grande senso civico della cittadinanza. Quindi i problemi sono sicuramente acuiti. Quindi sì, c’è un problema di sicurezza nel senso che va gestita”. Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha risposto a chi gli domandava se Milano fosse una città insicura, a margine del convegno “Le vittime dell’odio” organizzato dall’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, in corso al Memoriale della Shoah. Sull’operato delle forze dell’ordine, intervenute negli episodi avvenuti la settimana scorsa alle stazioni Lambrate e Centrale, Piantedosi ha detto: “Questi ultimi episodi dove si è visto che la polizia si è frapposta tra il problema e i cittadini, al punto tale che in un caso l’operatore di polizia è anche stato vittima, è un segnale che io offro alla città di grande impegno che stanno mettendo in campo gli operatori della sicurezza rispetto ai problemi che ci sono. Abbiamo incontrato in questura i colleghi dei poliziotti coinvolti ci abbiamo parlato”.

Nel primo trimestre del 2024, il numero totale dei delitti commessi a Milano registra una diminuzione del 6,7% a fronte dello stesso periodo del 2023. È uno dei dati emersi durante la riunione che il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, questa mattina ha presieduto in prefettura a Milano con il capo della Polizia Vittorio Pisani, il prefetto Claudio Sgaraglia, il questore Giuseppe Petronzi e i vertici territoriali delle forze dell’ordine. (MiaNews)