“I dati scientifici che abbiamo presentato nei giorni scorsi hanno dimostrato che, anche nel 2019, abbiamo registrato notevoli abbassamenti del Pm10 in tutta la regione”. L’assessore lombardo all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo, replica così a ‘Mal’Aria 2020‘, l’annuale rapporto di Legambiente.
I numeri del 2019
“Nel 2019 su tutto il territorio regionale è stato rispettato il valore limite medio annuo di 40 µg/m³ di Pm10 – spiega Cattaneo – e anche il numero di giorni di superamento del valore limite giornaliero (50 µg/m³), benché in buona parte della regione ancora sopra al limite dei 35 giorni, continua a diminuire. In entrambi i casi, la riduzione è praticamente doppia rispetto alla media europea, vale a dire del 37% sulle medie annuali di concentrazione del Pm10 e del 63% per quanto riguarda i giorni di superamento dei valori massimi (rispetto ai valori del 2005)”.
Trend in miglioramento, rispetteremo parametri previsti da Ue entro il 2025
“Fatta eccezione per i primi giorni del 2020 – continua l’assessore – in cui i dati sono stati critici, ma né drammatici, né anomali se paragonati con quelli di un periodo di tempo analogo del passato, il quadro complessivo della qualità dell’aria in Lombardia continua a migliorare”.
Miglioramento qualità dell’aria
“Le politiche regionali di lungo periodo – sottolinea l’assessore Cattaneo – adottate in questi anni hanno contribuito ad un progressivo miglioramento della qualità dell’aria che permetterà di rientrare sotto i parametri previsti dall’Unione europea per tutti i limiti entro il 2025, come dice il nostro ‘Piano della qualità dell’Aria’“.
No a provvedimenti emergenziali
“Se lo stesso rapporto ‘Mal’Aria’ per ammissione del presidente di Legambiente Stefano Ciafani – prosegue l’assessore – critica e bolla come inefficaci i provvedimenti stop&go di limitazione della circolazione adottati in ordine sparso dalle varie Amministrazioni comunali come Roma e Torino e plaude invece a strategie di lungo periodo come quelle adottate dalla Regione Lombardia, allora sarebbe il caso di riconoscere l’efficacia dell’impegno della Regione Lombardia su questi temi. Anziché alimentare facili allarmismi non supportati da dati reali, Legambiente farebbe bene a cambiare il titolo del suo rapporto da mal’aria a miglior aria”.