Gennaio è stato un mese decisamente tossico dal punto di vista della qualità dell’aria. A Milano il conto dei giorni di superamento dei limiti di legge per le concentrazioni di polveri sottili taglia il traguardo negativo dei 27, praticamente per quasi tutto il mese si è respirata un’aria malsana, con livelli di polveri sottili che hanno toccato anche valori doppi rispetto a quelli che la normativa europea considera tollerabili per la salute umana. Se negli anni il livello delle concentrazioni atmosferiche degli inquinanti ha teso a ridursi, grazie ai miglioramenti di motori, impianti termici e industriali, la situazione continua invece ad andare malissimo quando occorre fronteggiare condizioni meteo-climatiche critiche, in cui gli inquinanti si accumulano a causa dell’assenza di ricircolo dell’aria e di precipitazioni.
«In tempo di cambiamento climatico servono politiche drastiche per ridurre l’inquinamento atmosferico – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -. Non è più possibile sedersi ad aspettare “un alito di vento” per risolvere la situazione. In questo contesto le misure regionali di emergenza fin qui programmate si stanno rivelando sistematicamente inefficaci e le iniziative prese dalle singole città, da sole, non sono in grado di incidere sulle condizioni di inquinamento in modo decisivo: la morfologia del territorio lombardo e la posizione geografica risultano estremamente sfavorevoli al ricambio d’aria, pertanto l’azione di contrasto deve necessariamente essere condivisa dall’intero bacino padano. Le domeniche a piedi non risolveranno il problema dello smog, ma hanno un elevato valore educativo e di promozione tra tutti i cittadini di una mobilità più sostenibile, incentrata sullo sharing, l’utilizzo dei mezzi pubblici, gli spostamenti a piedi e in bicicletta. Non ci sono alibi: cambiare aria, a Milano come in tutte le altre città, parte dai comportamenti quotidiani di ciascuno. È necessario ridurre il nostro impatto, prima di arrivare all’emergenza».
L’associazione ambientalista promuove anche la messa al bando del gasolio per il riscaldamento: nella sola città di Milano sono attive ancora oltre 1500 caldaie a gasolio, fortemente inquinanti ed energivore. «I sistemi alternativi oggi esistono e sono alla portata grazie a numerosi incentivi sia statali che regionali e comunali – prosegue Barbara Meggetto – Il Sindaco di Milano ha dichiarato la messa al bando del gasolio per i riscaldamenti entro il 2023. Un obiettivo percorribile e che ci auguriamo venga replicato in altre realtà».
2020-01-31-smog e blocco traffico