Luca Bernardo, candidato sindaco del centrodestra, ha presentato questa mattina “un esposto al Prefetto di Milano per denunciare la mancata presenza di ancora 4 plance dove porre i cartelloni elettorali”.
“Circa 40 o 45 per cento dei milanesi”, ha spiegato ai cronisti Bernardo di fronte alla Prefettura, “non si è accorto o non sa, seppur sono molto attenti e responsabili, del fatto che c’è una campagna elettorale in corso e che si va a votare il 3 e 4 ottobre. Gli altri in parte sono indecisi, in parte vorrebbero vedere i programmi e abbinare ai cognomi i volti”, essere conosciuto dai milanesi “ovviamente per il sindaco uscente è molto più facile”.
“Chiediamo al Prefetto che intervenga”, prosegue Bernardo, “non è una questione di lana caprina ma di democrazia anche perché le liste sono state depositato il 3 di settembre e quindi dal 4 è partita la campagna elettorale. Oggi siamo al 14 settembre, sono passati diversi giorni. Se non ci fossimo accorti, cosa sarebbe successo? Nulla? Noi ci siamo accorti, lo abbiamo detto, lo esponiamo al prefetto oggi sperando che prenda le decisioni più certa, nella trasparenza della sua posizione di rappresentante del governo”.
“Partiamo dal presupposto che se anche domani compariranno le 4 nuove plance, moltiplicate per tutta la città”, come il Comune ha fatto sapere, “domani è il 15 settembre, quindi un terzo della campagna è già passato senza che i nostri cittadini milanesi sappiano cosa ognuno dei 13 candidati vogliono immaginare e trasmettere come idee e programmi alla città di Milano”, ha spiegato Bernardo.
Manfredi Palmeri, consigliere comunale uscente e candidato nella lista civica di Bernardo ha spiegato che nell’esposto “la richiesta è il ripristino delle condizioni democratiche, non si conclude con una richiesta di rinvio delle elezioni, però se continuiamo così le elezioni devono avere il periodo di campagna elettorale garantito. Magari stanno pensando a spostare la data e non ce lo dicono?”.
Inoltre Palmeri ha aggiunto: “C’è una grandissima bugia da parte dell’amministrazione e del sindaco: il sindaco non può dire che non sapeva del numero delle liste. La procedura impone la richiesta dei certificati elettorali a nome delle liste, quindi da almeno 10 giorni si sapevano quali erano le liste. E’ quindi un sindaco che non legge non solo i giornali ma nemmeno gli atti dell’amministrazione, perché è evidente che i certificati sono stati rilasciati dal Comune. Come fa il sindaco a non sapere?”.(MiaNews)