Stadio, Abodi: unica certezza è che sarà sede apertura Olimpiadi. Lavori presumibilmente dopo giochi

I rendering del progetto di ristrutturazione del Meazza e dell'area dello stadio presentato oggi a Palazzo Marino dallo studio Arco Associati

“San Siro sede olimpica? E’ l’unica certezza”. Il destino dello stadio e la decisione di fare dei lavori di ristrutturazione invece “dipende dall’amministrazione comunale e dai club”. Lo ha detto il ministro dello Sport e dei Giovani, Andrea Abodi, a margine dell’incontro ‘Impianti e infrastrutture sportive: attori e processi’ organizzato dallo studio legale ADVANT Nctm. In merito a eventuali impatti del progetto sulla possibilità di ospitare a Milano gli Europei di calcio 2032, Abodi ha dichiarato: “Decisioni non sono ancora state assunte. Di sicuro la città Milano, così come Roma e Torino, sono ragionevoli certezze, ma dal punto di vista della rigenerazione delle infrastrutture bisogna ancora dare delle risposte entro il 2026”.

“Con i club ci sentiamo e da parte loro c’è disponibilità” rispetto allo studio per la realizzazione dei lavori di ristrutturazione di San Siro. Le linee guida di Inter e Milan al riguardo “non sono ancora arrivate, ma sono in arrivo, e’ questione di giorni”. Lo ha detto Massimo Ferrari, direttore generale di Webuild, a margine dell’incontro ‘Impianti e infrastrutture sportive: attori e processi’ organizzato dallo studio legale ADVANT Nctm in merito agli ultimi sviluppi della questione stadio San Siro. “Stiamo lavorando – ha aggiunto -, come tempistica sono previsti tre mesi”. In merito ai costi totali dei lavori, Ferrari ha precisato: “Ci sono solo delle ipotesi, devono essere quantificati tempi e costi”. Rispondendo a chi gli chiedeva se crede nel progetto, Ferrari ha commentato: “Noi lo doniamo e lo facciamo volentieri”.

“Oggi, ribadisco, noi stiamo lavorando su Rozzano, che è il piano effettivo su cui ci siamo impegnati, di cui stiamo discutendo con la proprietà Cabassi. Abbiamo un’opzione fino a fine aprile e su quello ci concentriamo”. Lo ha detto l’ad dell’Inter Alessandro Antonello, a margine dell’incontro ‘Impianti e infrastrutture sportive: attori e processi’ organizzato dallo studio legale Advant Nctm, in merito al nuovo stadio dell’Inter. “Rimaniamo in attesa della proposta di Webuild – ha aggiunto – che verrà sottoposta non prima di giugno. Quindi oggi non ci sono alternative se non continuare a lavorare su Rozzano in attesa di quello che ci verrà sottoposto”. Nel mentre, ha concluso, “lavoreremo per la proroga dell’opzione su Rozzano”.

È chiaro che da qui al 2026 probabilmente, se gli interventi si potranno fare, saranno minimali, quindi per garantire comunque la cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 per febbraio 2026 non ci sono problemi. I lavori molto probabilmente partiranno dopo. In ogni caso bisogna attendere l’analisi che Webuild ci sottoporrà”. Lo ha detto Alessandro Antonello, CEO corporate di FC Internazionale Milano, a margine dell’incontro ‘Impianti e infrastrutture sportive: attori e processi’ organizzato dallo studio legale ADVANT Nctm, in merito ai tempi di riqualificazione del Meazza e alla loro possibile sovrapposizione con la cerimonia inaugurale dei giochi olimpici invernali.

“Noi non mettiamo paletti. L’impianto di San Siro è datato, di conseguenza ci sono delle cose che non possono non essere affrontate. Si è parlato di accessibilità. Oggi accedere a San Siro non è così semplice, soprattutto per le persone che hanno certe disabilità. Si è parlato di corporate hospitality. Oggi abbiamo solo il 3% di corporate hospitality rispetto alla media degli stadi europei che sono al 18%. Dobbiamo pensare a come dare dei servizi, bar e possibilità di ristoro da parte dei tifosi, al 2° e 3° anello, oggi completamente assenti. Ci sono parecchi temi che devono essere affrontati. Se tutti questi saranno accettati e adottati nel piano di Webuild, lo vedremo da qui a giugno”. Lo ha detto Alessandro Antonello, ad dell’Inter, a margine dell’incontro ‘Impianti e infrastrutture sportive: attori e processi’ organizzato dallo studio legale Advant Nctm. Durante il suo intervento, Antonello ha sottolineato anche come San Siro sia “ben lontano dall’essere a livello dell’impiantistica moderna” rispetto al pareggio delle emissioni. Anzi, ha specificato, “siamo ancora negli anni ’80”. Passando poi alle linee guida sugli eventuali lavori di ristrutturazione, di cui aveva parlato in precedenza il direttore generale di Webuild, Massimo Ferrari, Antonello ha dichiarato: “Nel documento condiviso che stiamo predisponendo insieme al Milan andiamo a identificare quelli che sono i punti necessari affinché si possa avere una ristrutturazione che possa creare quel valore aggiunto che i club richiedono minimale e non solo. Mettere mano a San Siro è importante e il tipo di intervento che sarà proposto da Webuild dovrà essere valutato appropriatamente”. Quanto al fatto che, con la ristrutturazione, lo stadio possa portare al club i ricavi auspicati, più in linea con i grandi club europei, Antonello ha detto: “Dipende tutto dagli interventi proposti. Interventi minimali non potranno garantire il livello di ricavi attesi. Interventi più strutturali potranno fare in modo di avvicinarsi alle aspettative che riteniamo essere idonee per noi”. Altro punto che le squadre hanno a cuore, ha detto Antonello nel suo discorso, è quello di avere “un palcoscenico all’altezza” per potersi “inserire nell’industrial entertainment”.(MiaNews)