Entro la fine del mese di giugno, sia il Milan che l’Inter attendono che gli venga presentato, come promesso dal Comune di Milano, il progetto di fattibilità per la ristrutturazione di San Siro che è stato preso in carico dal rinomato studio WeBuild su invito proprio del sindaco di Milano Beppe Sala.
Intanto il club rossonero sta continuando a mandare avanti il suo progetto con il comune di San Donato nell’ex area San Francesco.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia (Sezione Seconda) ha rigettato il ricorso presentato da 13 dissidenti contro il nuovo stadio del Milan a San Donato Milanese.
Il Milan ha iniziato qualche giorno fa i lavori di bonifica dell’area San Francesco a San Donato dove il club rossonero vorrebbe costruire il suo nuovo stadio. Lo riporta Il Cittadino che riferisce anche che i lavori dovrebbero concludersi nell’arco di una decina di giorni e che sono stati già smaltiti più di 300 tonnellate di rifiuti (oltre ai giacigli, alle bottiglie e ad altri segnali di forte degrado, sono stati rinvenuti dall’impresa incaricata anche dei vecchi elettrodomestici in disuso e degli altri ingombranti che sono probabilmente frutto di ripetuti scarichi abusivi).
Una volta conclusa la bonifica e lo sfalcio dell’erba, l’area verrà recintata con 1500 metri di recinzione che sbarrerà l’accesso al quartiere dove il Milan intende realizzare il suo nuovo stadio da 70 mila posti, oltre ad una serie di attrattive che nell’insieme dovrebbero comportare un investimento da parte del club di via Aldo Rossi che si aggira intorno al miliardo di euro. Il Cittadino aggiunge poi che “al tempo stesso, sarà messa in sicurezza anche Cascina San Francesco dove verrà fermato il viavai di abusivi mediante la chiusura dei varchi di accesso al fatiscente immobile che erano stati creati da personaggi in cerca di rifugi di fortuna in luoghi appartati”.
Queste le parole dell’assessore alle Opere pubbliche di San Donato Milanese, Massimiliano Mistretta: “Questo intervento, è un’attenzione da parte del Milan nei confronti del territorio tenendo conto che sta pulendo e mettendo in sicurezza un’area in condizioni di forte degrado sia dal punto di vista dell’abbandono di rifiuti e sia dell’attività illecita che viene svolta da lungo tempo al suo interno”.
La novità importante degli ultimi giorni è che la Giunta regionale ha preso atto della proposta del club e settimana prossima aderirà all’Accordo di programma. Lo riferisce Il Giorno che aggiunge che gli assessori della Regione Lombardia hanno preso atto dell’invito pervenuto dall’amministrazione comunale di San Donato, dei dettagli del progetto del club rossonero e degli elementi critici che dovranno essere verificati e approfonditi con i provvedimenti e l’iter previsti dall’Accordo di programma, a partire dalla Valutazione ambientale strategica (Vas).
I DETTAGLI DEL PROGETTO – Il quotidiano dà poi alcuni interessanti dettagli del progetto del Milan che prevede un investimento da 1,28 miliardi a San Donato su un’area di oltre 486mila metri quadrati: il nuovo impianto del Diavolo avrà circa 70 mila posti a sedere e non ospiterà solo le partite della squadra rossonra, ma anche altri eventi sportivi e concerti aventi rilevanza anche internazionale. Accanto alla stadio, poi, verranno costruiti altri edifici che ospiteranno la sede del club milanista, il nuovo museo, uno store, un hotel (da 200 camere), oltre ovviamente ad un distretto dell’intrattenimento e commerciale con negozi, bar e ristoranti che animerà l’area anche nei giorni non interessati dalle attività sportive.
IL BORGO RURALE – Nel progetto del Milan, che pensa anche ad una grande piazza ad uso pubblico che unisca e connetta San Donato con le aree agricole del Parco Sud Milano, viene proposta la realizzazione di un “borgo rurale” che, scrive sempre Il Giorno, “riecheggi il carattere del Parco Agricolo Sud attraverso l’estensione dei campi agricoli con implementazione di un’attenta selezione di specie e colture locali per preservare l’ecosistema del parco e la biodiversità e che costituirà il fulcro della produzione alimentare”.
IL NODO MOBILITA’ – Tra le questioni più importanti da sistemare c’è sicuramente quella che riguarda la mobilità: la proposta del Milan prevede la riqualificazione e il rafforzamento del sistema autostradale e della Via Emilia, oltre alla realizzazione di nuove aree per la sosta e di due ponti di collegamento ciclopedonale che scavalcano la ferrovia e l’autostrada. Tra gli aspetti da approfondire ci saranno anche “il potenziamento dei collegamenti ferroviari e la trasformazione della fermata di San Donato in una stazione dotata di binari di ricovero e di una migliore connessione con l’abitato di San Donato; quindi l’adeguamento della linea di accesso da Milano Rogoredo e dell’offerta di corse e treni a servizio dello stadio e, altro capitolo fondamentale, il prolungamento della metropolitana M3 oltre l’attuale capolinea di San Donato, di cui è stato recentemente avviato il progetto di fattibilità tecnico-economica”.