Stadio, la politica non vuole i nuovi impianti di Milan a San Donato e Inter a Rozzano

I rendering del progetto di ristrutturazione del Meazza e dell'area dello stadio presentato oggi a Palazzo Marino dallo studio Arco Associati

“L’operazione dello stadio a San Donato non sta in piedi. L’audizione tenuta oggi in Regione Lombardia ha fatto emergere, ancora una volta, tutte le enormi criticità legate al progetto, che riguardano la sostenibilità ambientale, la viabilità, i trasporti e la sicurezza”. Così Alessandro Capelli, segretario del PD Milano Metropolitana, sul tema della stadio a San Donato dopo l’audizione dei comitati cittadini contrari al progetto del Milan. “L’idea di costruire su quel territorio un impianto di queste dimensioni, per oltre 70.000 tifosi, con annesse strutture commerciali, è semplicemente fuori scala, come evidenziato dai nostri Consiglieri Regionali Pietro Bussolati e Simone Negri e dal nostro Circolo locale. Comporterebbe un completo stravolgimento della quotidianità di centinaia di migliaia persone in tutto il sud-Milano e della cura del territorio, a partire dal Parco Sud, grande polmone verde della nostra città metropolitana.

Siamo al fianco delle cittadine e dei cittadini che chiedono di affrontare con realismo le troppe criticità già emerse – prosegue – e continueremo a sostenere l’impegno di tutta la comunità del Partito Democratico per segnalare le problematiche e diffondere consapevolezza e giusta informazione sulle conseguenze di un’operazione di tale portata. La destra lombarda non può più nascondersi: auspichiamo che anche Regione esprima una posizione chiara e netta, alla luce dei troppi punti critici.”

“Sono emersi enormi problemi di carattere ambientale e viabilistico, su cui da mesi ci stiamo confrontando anche con il Partito democratico di San Donato. Siamo preoccupati per l’impatto che uno, o addirittura due nuovi stadi, determinerebbero su tutto il Sud Milano. Per la mobilità sarebbe la paralisi. L’infrastrutturazione, sia di viabilità che del trasporto pubblico, è già oggi sofferente e per i dati in nostro possesso non tornano i conti sugli spostamenti, tenendo conto di una struttura da 70.000 spettatori. Il contributo di treni e metropolitane sarebbe limitato, non sposterebbero neanche un terzo dei tifosi, e la gran mole di traffico finirebbe sulla Tangenziale Ovest, già provata dal suo traffico. Proprio lì abbiamo dei gangli di trasporto cruciali che verrebbero ulteriormente appesantiti, come il sistema delle tangenziali, le autostrade del Sole e per Genova, i collegamenti con Lodi e Pavia”. Lo affermano i consiglieri regionali del Pd Pietro Bussolati e Simone Negri a seguito dell’audizione in Commissione V Territorio, infrastrutture e mobilità dei comitati contrari alla costruzione dello stadio del Milan a San Donato Milanese. “Anche la stessa maggioranza di Regione, per bocca dell’assessore Comazzi e del consigliere Bestetti, ha messo in evidenza le profonde criticità del progetto e l’impossibilità di pensare allo stadio ad infrastrutture esistenti, concetto che imporrebbe una completa revisione dei tempi non prevista dall’attuale progetto. Abbiamo chiesto di audire al più presto anche i rappresentanti del Parco sud, della Città metropolitana, del comune di San Donato, delle società di trasporto per chiarire questi dubbi. Difficile immaginare di costruire uno stadio a San Donato quando più si approfondiscono i temi, più emergono elementi critici di un’operazione che oggettivamente è fuori scala”, concludono Bussolati e Negri.

“Per la prima volta i Comitati cittadini hanno potuto esprimere il loro punto di vista all’interno di una sede istituzionale, in merito alle ipotesi di realizzazione dei nuovi stadi di Inter e Milan nei comuni di Rozzano e San Donato. Si è trattato di un primo, significativo, momento di discussione. Un dibattito che, torniamo a chiedere, dovrà proseguire con la convocazione dei rappresentanti delle società e degli altri attori coinvolti, quali ad esempio i Comuni, Città Metropolitana, ATM, Trenord e RFI. Le criticità sollevate dai Comitati cittadini hanno trovato riscontro anche nel parere di diversi gruppi politici, sia d’opposizione che di maggioranza. Riteniamo sia giunto il momento per il Consiglio regionale di esprimere un parere e un indirizzo politico chiaro, sia in merito alle ipotesi dei nuovi stadi di San Donato e Rozzano, sia in merito al futuro di San Siro. Per questo motivo proporremo una mozione dedicata al tema, affinché il Consiglio regionale possa esprimere alla Giunta il proprio indirizzo. Si tratta di un passaggio molto importante, dal momento che, è bene ricordare, con l’accordo di programma il Consiglio Regionale è escluso dalla decisione. Il voto alla mozione potrebbe quindi rappresentare l’unica occasione di espressione per i Consiglieri regionali. Fra le principali problematiche sollevate oggi, vi è sicuramente quella relativa al consumo di suolo, vi è il tema del Parco Agricolo Sud Milano, che ha già espresso il proprio diniego nel cedere le proprie aree per la realizzazione dei parcheggi. Anche se il classico elefante in salotto è rappresentato dalle criticità infrastrutturali, legate soprattutto a un servizio ferroviario che al momento non è nemmeno lontanamente in grado di sostenere il flusso di persone, che verrebbe a crearsi ad esempio durante un mercoledì di Champions. Oppure dei prolungamenti delle metropolitane gialla e verde di cui si parla da anni ma su cui nessun passo in avanti concreto viene registrato. Per non parlare della viabilità e della congestione delle aree, il cui effetto peggiorerebbe considerevolmente la qualità di vita e salute dei residenti con paralisi delle tangenziali e smog. C’è poi il particolare riferimento alla prossimità dell’Abbazia di Chiaravalle, i cui ospiti hanno già manifestato la propria esigenza di quiete. Tematiche in merito alle quali chiederemo al Consiglio regionale di esprimersi”. Lo dichiara Nicola Di Marco, capogruppo M5s in Regione, al termine dell’audizione in commissione del Consiglio regionale dei Comitati cittadini in merito ai progetti di stadio a San Donato e Rozzano.

“Sono tanti gli aspetti della vicenda nuovi stadi che dovremo analizzare: la questione ambientale, quella dell’accessibilità, quella dell’impatto sui territori circostanti. Oggi c’è stato un primo momento di ascolto dei territori che riteniamo necessario. Anche l’Assessore Comazzi ha chiarito elementi importanti della delibera assunta in merito dalla Giunta. Ci prenderemo tutto il tempo che serve per ascoltare gli stakeholders e poi valuteremo il da farsi”. Così il presidente della Commissione Territorio del consiglio regionale della Lombardia, Jonathan Lobati (FI) al termine dell’audizione di oggi, richiesta da Nicola Di Marco (Movimento5Stelle), Pietro Bussolati, Simone Negri, Luigi Ponti (PD) e Onorio Rosati (Alleanza Verdi e Sinistra), in cui sono intervenuti i rappresentanti del Comitato No Stadio a San Donato, quelli del Comitato No Stadio a Rozzano-Assago e dell’Associazione Nocetum, situata nella Cascina Corte San Giacomo in Via San Dionigi, Quartiere Mazzini di Milano. “Siamo molto soddisfatti di questo incontro – hanno tenuto a sottolineare i rappresentanti dei Comitati intervenuti – in quanto è la prima volta che riusciamo a interloquire in modo ufficiale con un’istituzione che ha voce in capitolo sulla materia che ci interessa.”
Il rappresentante del Comitato No Stadio a Rozzano-Assago Franco Davalle ha illustrato i motivi di preoccupazione dei residenti. L’area dove dovrebbe sorgere lo stadio dell’Inter è al confine con Assago e posta a poca distanza dal Forum, dal Teatro Repower, dal Centro Direzionale Milano Fiori e dal centro commerciale. Tutti poli che già oggi attraggono decine di migliaia di utenti a cui si aggiungerebbero i 70.000 dello stadio col rischio paventato di portare al collasso l’attuale viabilità. L’area individuata è peraltro di grande valore naturalistico per la presenza di rogge e fontanili con una notevole bio-diversità. “Al momento comunque – precisa il Comitato – nessun atto formale è stato depositato presso il Comune di Rozzano quindi l’iter è ancora ai primi passi”.
Diversa la situazione a San Donato secondo le parole dei rappresentanti del Comitato del No Innocente Curci e Marco Menichetti. L’Amministrazione Comunale ha approvato il 24 gennaio scorso una delibera d’indirizzo che esprime un parere positivo di massima al Piano di intervento integrato presentato dalla proprietà. Successivamente il Consiglio Comunale ha dato mandato al Sindaco di sottoscrivere con altri partner un accordo di programma finalizzato alla realizzazione dell’opera. All’accordo hanno aderito finora Regione Lombardia, Città metropolitana di Milano, Rete Ferroviaria Italiana, FS Sistemi Urbani e la società proprietaria dell’area. Molte sono le criticità del progetto secondo il Comitato: l’area è racchiusa tra la ferrovia e l’autostrada e sarebbe necessaria una nuova importante viabilità per collegarla. Sul fronte dei mezzi pubblici manca l’indispensabile prolungamento della MM3 dall’attuale capolinea all’area San Francesco e il potenziamento della stazione ferroviaria in corrispondenza dello stadio. La sottrazione di circa 1milione di metri quadrati di area verde procurerebbe un danno incalcolabile all’ambiente in un’area prossima al Parco Agricolo Sud e di grande pregio naturalistico. Sulla impossibile convivenza del nuovo stadio con la vicina Abbazia di Chiaravalle si è infine intrattenuta Maddalena Tommasone del Centro di spiritualità Nocetum che ha illustrato le attività che si svolgono nel centro e il tratto della Via Francigena denominato “Valle dei Monaci” attualmente molto frequentato che verrebbe di fatto interrotto e in parte cancellato dal nuovo impianto.
“Nella delibera di Giunta di adesione all’Accordo di Programma – ha precisato dal canto suo l’Assessore al Territorio e Sistemi Verdi Gianluca Comazzi – vengono messe chiaramente in evidenza le criticità del progetto San Donato, criticità in ordine all’accessibilità, al piano parcheggi, alle compensazioni ambientali e alle modifiche del sistema TPL. Su tutti questi punti la Giunta e il sottoscritto si riservano di fare le più attente valutazioni e di chiedere i necessari correttivi”.

“L’operazione dello stadio a San Donato non sta in piedi. L’audizione tenuta oggi in Regione Lombardia ha fatto emergere, ancora una volta, tutte le enormi criticità legate al progetto, che riguardano la sostenibilità ambientale, la viabilità, i trasporti e la sicurezza”. Così Alessandro Capelli, segretario del PD Milano Metropolitana, sul tema della stadio a San Donato dopo l’audizione dei comitati cittadini contrari al progetto del Milan. “L’idea di costruire su quel territorio un impianto di queste dimensioni, per oltre 70.000 tifosi, con annesse strutture commerciali, è semplicemente fuori scala, come evidenziato dai nostri Consiglieri Regionali Pietro Bussolati e Simone Negri e dal nostro Circolo locale. Comporterebbe un completo stravolgimento della quotidianità di centinaia di migliaia persone in tutto il sud-Milano e della cura del territorio, a partire dal Parco Sud, grande polmone verde della nostra città metropolitana.
Siamo al fianco delle cittadine e dei cittadini che chiedono di affrontare con realismo le troppe criticità già emerse – prosegue – e continueremo a sostenere l’impegno di tutta la comunità del Partito Democratico per segnalare le problematiche e diffondere consapevolezza e giusta informazione sulle conseguenze di un’operazione di tale portata. La destra lombarda non può più nascondersi: auspichiamo che anche Regione esprima una posizione chiara e netta, alla luce dei troppi punti critici.”(MiaNews)