“Non me ne voglio lavare le mani, però quello che dovevo fare per questa fase, l’ho fatto. Cioè dichiarare il pubblico interesse attraverso una delibera di giunta”. Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala a margine del Consiglio Nazionale del Coni, parlando della questione stadio. “Ora il tema è se va fatto questo dibattito pubblico o no. Dal punto di vista dei tempi capisco che li allunghi, ma i ricorsi al Tar e il rischio della possibilità di referendum farebbero dire che non cambia molto. Se le squadre intendono guardare altre opzioni che non siano l’area di San Siro è nei loro diritti e sarebbe un gran peccato, ma io più di questo non posso fare. Lo stadio è legato a Inter e Milan e io credo che sia molto molto difficile trovare un utilizzo diverso”, ha aggiunto il sindaco.
Se le due squadre dovessero guardare altrove per realizzare il nuovo stadio, “mi preoccupa parecchio, però, quello che devo fare è rispettare le regole, le leggi, fare tutto quello che le procedure impongono. Mi preoccupa perché rimanere con questo stadio vuoto non vedo un potenziale riutilizzo, non è immaginabile utilizzarlo per concerti o cose del genere. Continuiamo in questo dialogo, dopodiché le regole sono le regole. Non è casuale se in Italia gli stadi a parte quello di Torino non sono stati fatti. Certo sono preoccupato e continuo nel dialogo con le squadre”, ha concluso Sala.
“All’orizzonte si sta materializzando il peggior destino che avevamo ipotizzato fin da quando s’iniziò a parlare del progetto del nuovo stadio. Se le squadre decidessero di scappare a gambe levate, dal pantano generato dall’amministrazione comunale guidata da Sala e dal PD, Milano si ritroverebbe in casa un monumento all’incapacità decisionale di chi ha preferito non prendere una posizione chiara nei confronti di un investimento di tale portata per non scontentare nessuno. Cosa che invece il sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano, nella migliore tradizione decisionista del centrodestra, non farebbe, cogliendo la grande opportunità per riqualificare vaste aree abbandonate del suo territorio. Presenterò nelle prossime ore una Domanda a Risposta Immediata rivolta al sindaco per sapere qual è il piano B del Comune di Milano nel caso in cui davvero le squadre meneghini decidessero di lasciarlo col cerino in mano. Temo che Sala non abbia alcuna visione, men che meno in ottica di Città Metropolitana”. Lo dichiara Alessandro De Chirico, capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino.
“Il Sindaco Sala scappa dal dibattito pubblico e cerca di non assumersi le sue responsabilità. Milano rischia di rimanere con il cerino in mano lasciando che le due società meneghine trovino un nuovo spazio fuori dalla nostra città. Un’amministrazione seria avrebbe già dovuto avviare un confronto con la cittadinanza almeno due anni fa e invece Sala pur di non essere scaricato dai Verdi preferisce far scappare i club lasciando che San Siro rimanga vuoto.” Così Alessandro Verri Capogruppo della Lega in Consiglio Comunale