Stati Uniti: rischio guerra civile?

di Apostolos Apostolou

Molti dicono che la guerra civile è già iniziata.  Oggi negli Stati Uniti ci sono due movimenti. Ambiamo come dice il professore Glenn Harlan Reynolds, professore di diritto all’Università del Tennessee, lo scontro aperto in atto tra liberal e nativisti? (Glenn Harlan Reynolds: “Is America headed toward a civil war? Sanders, Nielsen incidents show it has already Begun.” Usa Today) O abbiamo lo scontro aperto tra i vecchi baroni di denaro e la nuova ricchezza dell’ordine mondiale. E’ una guerra aperta per anni. Trump è un esponente del vecchio ordine di ricchezza appartiene ai baroni della vecchia società di ricchezza. Cosi abbiamo una guerra tra paleo-conservatori / paleo-liberati e nuovi-liberati. Due movimenti sociali sono coinvolti in questa controversia.

Il movimento di Antifa si tratta di gruppi eterogenei e non sempre collegati tra loro, costituiti principalmente da comunisti e anarchici che desiderano sostituire il capitalismo con una società senza stato e senza classi. Alcuni gruppi propugnano la teoria della triplice oppressione costituita dal sessismo, dal razzismo e dal classismo capitalista. Troviamo queste opinione anche nella filosofia della scuola di Francoforte. Molte volte gli anarchici degli Stati Uniti hanno detto che il movimento di Antifa è un movimento con percorsi segreti con Soros anche con altri agenti di ricchezza. (Brian Levin, Direttore, Centro per lo studio dell’odio e dell’estremismo. Professore di giustizia penale. California State University, San Bernardino) Ricordiamo anche questo che sosteneva la giornalista liberal Asra Nomani, ex firma del prestigioso quotidiano newyorchese le proteste anti-Trump sarebbero finanziate proprio dal ricco magnate di origini ungheresi.

C’è anche il movimento di estrema destra che si chiama Boogaloo Boys i Boogaloo Boys, che prendono il nome da una subcultura popolare, da una terminologia tipica delle isole Hawaai e forse anche da un tipo di danza e dal titolo di un film con titolo Breakin 1984, l’origine del nome non è chiarissima, non hanno alcuna intenzione di provare a divenire endemici al sistema. (The term boogaloo is a reference to the 1984 cult film Breakin’: Electric Boogaloo, an unpopular sequel film that was largely viewed to be a near-exact copy of the original movie. Following the film release, adding “: Electric Boogaloo” to a phrase became a joking reference to any unwanted or archetypical sequel. The boogaloo movement adopted their name from the belief there will be a second civil war; that is, “Civil War 2: Electric Boogaloo)

I boogaloos Boys sono contro in politiche liberal. Comescrive Francesco Boezi:  “L’estrema destra americana, in questi anni, ci ha abituato a nuove forme comunicative, nuove organizzazioni, nuove piattaforme ideologiche e nuove personalità di vertice. Queste ultime hanno esercitato dei ruoli almeno a livello mediatico-organizzativo. L’ultima espressione di questo composito universo ideologico è quella dei Boogaloo Boys, un gruppo eterogeneo di cui le cronache si stanno interessando pure per via della rivolta di Minneapolis. Anche loro fanno parte del moto innescatosi dopo la morte di George Floyd. […]Secondo Nbc News, lo scopo di questa organizzazione è quello di dar vita ad una “seconda guerra civile”. Alcuni media esagerano? Come nel caso dell’alt-right, bisogna partire da un presupposto: le persone che fanno parte di movimenti come questo possono non avere tutte la stessa matrice di pensiero. Di sicuro, i Boogaloo Boys ospitano parecchia esaltazione. E la violenza, compresa quella delle pallottole, sembra abbastanza sdoganata, quantomeno al livello culturale, tra i militanti.”

Il politologo Larry Sabato, 67 anni,  capo del Center for Politics dell’Università della Virginia, autore di numerosi saggi e di una newsletter sempre ricca di informazioni, “Sabato’s Crystal Ball”. Ha scritto: “È come se l’America fosse stata maledetta: stiamo affrontando un cigno nero dopo l’altro, una serie di eventi imprevisti che però a guardarli bene non sono poi così sorprendenti.  Il collasso economico somiglia a quello drammatico degli anni Trenta, abbiamo 40 milioni di disoccupati. L’ultima cosa che serviva era una rivolta razziale”. La verità è che con lockdown i disoccupati negli Stati Uniti sono molti. Prima di Lokdown la disoccupazione era 3% e oggi sono 20%.

 

Apostolos Apostolou

Scrittore Docente di Filosofia