Trivulzio, un medico malato a febbraio.

Veduta dell’ingresso del Pio Albergo Trivulzio durante la perquisizione della Guardia di Finanza a causa dei decessi avvenuti in seguito all’epidemia coronavirus all’interno della struttura, Milano, 14 aprile 2020. Ansa/Matteo Corner

Al reparto ‘Pringe’, ossia pronto intervento geriatrico, del Pio Albergo Trivulzio di Milano, dove “transita ogni paziente” proveniente da ospedali e ricoverato nella struttura, “già alla fine di febbraio” un medico e una caposala “si assentavano per malattia” per sospetto Covid.

E’ quanto è scritto in una delle denunce di infermieri e operatori finite nell’inchiesta della Procura di Milano per epidemia e omicidio colposi sulle oltre 200 morti di anziani nell’istituto dall’inizio dell’emergenza.

I “casi di contagio tra i sanitari sono stati e sono ad oggi numerosi”, scrive un’infermiera nella denuncia, e tra questi cita appunto quelli di un medico in servizio al ‘Pringe’ e di una caposala. Reparto nel quale, tra l’altro, stando alle analisi delle cartelle cliniche sequestrate dalla Gdf nel corso delle perquisizioni dei giorni scorsi, già a partire da gennaio ci sarebbero stati casi di polmoniti sospette. Al Pringe, tra l’altro, a metà marzo arrivarono una ventina di pazienti provenienti da altri ospedali. (ANSA)